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La maglia del Benevento l’ha sognata, ci ha sperato ma il destino ha scritto un finale diverso e lunedì sfiderà per la seconda volta in stagione i giallorossi. Lo farà nello stadio della sua città, al “Ciro Vigorito“, dove scenderà in campo con addosso la maglia della Casertana. Alessio Curcio vivrà una giornata particolare nell’atteso derby tra le formazioni di Auteri e Cangelosi. Nove gol in stagione ne fanno il miglior marcatore dei falchetti e il pericolo numero uno per la Strega, la squadra in cui ha militato un altro Curcio, il cugino Enrico. Una stagione in giallorosso, quella 2005/06, l’ultima inaugurata prima dell’avvento dei fratelli Vigorito. Un’annata che definire tribolata sembra un eufemismo.
L’emozione resta, è stato bellissimo poter rappresentare la propria città indossando la maglia del Benevento. Conservo un ricordo vivo dentro di me, sono sensazioni ed emozioni che auguro a tutti di provare“, racconta Enrico Curcio, “ho vissuto l’anno del lodo Petrucci, passammo dalla C1 alla C2, c’era una società nuova e un po’ di confusione. In primavera si concretizzò il passaggio da Tescari ai Vigorito. C’erano tanti giocatori, un mercato fatto di corsa tra agosto e settembre e in panchina si alternarono Gabetta, Florimbi e Specchia“.
Sembra trascorsa una vita da quei fatti. Il Benevento poi è riemerso, togliendosi tante soddisfazioni salvo ritrovarsi nuovamente in serie C. “Mi è dispiaciuto assistere alla retrocessione dello scorso anno, a perderne non è solo la società ma l’intera città. Questa stagione sapevo che ci sarebbero state delle difficoltà, vincere subito dopo una retrocessione non è mai facile. L’auspicio è che il Benevento possa tornare a calcare palcoscenici più consoni all’ambiente, anche perché in B non ha mai demeritato se togliamo l’ultima sfortunata esperienza“.
Speranze che passano dal presente e dalla sfida contro la Casertana. Un derby nel derby per la famiglia Curcio. Enrico e Alessio sono cugini, sono cresciuti insieme a ‘pane e pallone‘ come verrebbe da pensare. “Siamo molto legati, abitiamo anche vicino. Il derby sarà una festa, abbiamo un gruppo WhatsApp di famiglia e tutti hanno espresso il desiderio di vedere Alessio in campo nella nostra città, per gioire e tifare insieme“, prosegue l’ex difensore.
Sentimenti che non si possono ignorare, nonostante si debba giocare e dare il massimo per una maglia diversa da quella giallorossa. “La Casertana viene da una brutta sconfitta col Messina, saranno ancor più motivati. Non credo che le emozioni prenderanno il sopravvento, Alessio è determinato perché a Caserta fanno molto affidamento su di lui, è diventato un punto di riferimento importante, considerando anche le 300 presenze e i 100 gol in carriera. Sanno bene che Benevento è una piazza di prestigio, ma ci tengono a riscattarsi”, prosegue Enrico, senza nascondere il rammarico per un affare sussurrato in estate e mai concretizzato, “con le giuste condizioni mi sarebbe piaciuto vederlo nel Benevento, gli avrebbe fatto piacere e lo avrebbe reso orgoglioso. Fortunatamente si è tolto delle soddisfazioni negli ultimi anni, ha vinto il campionato col Catanzaro, ha fatto molto bene a Foggia e a Caserta si sta confermando. Gli manca la maglia giallorossa in carriera, speriamo possa ancora accadere“.
Sogni e speranze che si scontrano con la realtà: Alessio Curcio e il Benevento sono avversari e lo saranno anche lunedì sera sul prato del “Ciro Vigorito“. Novanta minuti durante i quali non ci sarà spazio per emozioni e sentimenti. “Facciamo tutti il tifo per Alessio, quando il Benevento non gioca in casa andiamo spesso a vedere le partite della Casertana“, conclude Enrico, “pronostico? Un pareggio con gol di Alessio e poi Benevento e Casertana se la giocheranno fino alla fine nelle restanti gare“. Cercare, insomma, di non alterare lo status quo tra sangue e cuore.