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Qualche ritorno e qualche prima volta. Chi va “perché era ora” e chi “solo per capire”. Chi vorrebbe esserci ma proprio non può ma anche chi non se ne è persa neanche una e stasera festeggia la sua ‘decima’.

Insomma, le varianti non mancano ma la certezza è una: mai come quest’anno la pattuglia sannita alla Leopolda di Firenze si annuncia nutrita. Certo, al momento si procede ancora per ordine sparso, ma identico – per molti – sarà l’approdo: Italia Viva, il nuovo partito di Matteo Renzi.

E il dato della partecipazione, evidentemente, non deve sorprendere: fatta eccezione per il debutto del 2010, è questa l’edizione più attesa della convention politica toscana. Il sapore è quello di una vera e propria chiamata alle armi e dunque le presenze, così come le assenze, peseranno.

Il sipario si alzerà stasera, subito dopo l’immancabile aperitivo di benvenuto. Domani mattina, poi, dalle 9.30, la manifestazione entrerà nel vivo per poi chiudersi domenica.

Quanto agli aficionados beneventani del renzismo, buona parte del gruppo raggiungerà la stazione fiorentina nelle prossime 24 ore.

Qualcuno, però, è già sul pezzo. E’ il caso di Rita Maio, capolista per Giachetti alle ultime primarie Pd. In mattinata, l’attivista beneventana ha partecipato all’assemblea di Sempre Avanti, l’associazione nata in occasione delle primarie. Ora testa alla Leopolda ma è ancora presto, spiega la Maio, per parlare di adesioni ufficiali. A Firenze c’è già anche Pasquale Orlando, nome autorevole dell’universo Acli e a breve giungerà anche una macchina di oramai ex piddini partita qualche ora fa da Montesarchio. A bordo, Monica Castaldo, Teresa Cecere, Nunzio D’Ambrosio e Pierpaolo De Simini. Sempre da Montesarchio altri arrivi sono previsti nella giornata di domani, in forse però è la presenza di Bepy Izzo, anch’egli in passato dirigente del Partito Democratico: la sua adesione a Iv, comunque, non è in discussione.

Ma è per domani, dicevamo, che si attende il pienone. A Firenze ci saranno due nomi importanti dell’organizzazione Pd provinciale: Fabio Solano e Antonio Iesce. Le loro posizioni, però, non coincidono. Non adesso, almeno. Solano ha già abbandonato gli indugi. L’ex tesoriere della segreteria provinciale, nel 2017 amministratore unico della Samte, è da considerare già arruolato: “E’ il mio mondo”. Più prudente, invece, Iesce, due volte componente dell’assemblea nazionale ‘democrat’ proprio in quota Renzi.

Sabato è il giorno scelto per la Leopolda anche da altri due nomi di ‘peso’ del recente passato Pd. Parliamo di Giulia Abbate, candidata al senato alle politiche 2017 e oggi nel Cda Soresa in quota De Luca, e di Annachiara Palmieri, già amministratore alla Rocca e a palazzo Mosti. E sempre da domani ai lavori della convention prenderà parte anche Emilio Bove, medico di San Salvatore Telesino. Dalla platea della Leopolda, Bove ha assistito fin qui a tutte le evoluzioni del renzismo: dagli albori della rottamazione alla conquista della segreteria Pd, dallo sbarco a palazzo Chigi alla debacle nel referendum.

Lo anticipavamo nell’incipit: chi è alla Leopolda oggi non è detto che sarà con Italia Viva domani. Ma vale anche il contrario. A casa, ad esempio, resterà Marcellino Aversano, consigliere comunale nella città capoluogo. Il suo passaggio con Renzi, però, è più che probabile. Considerazione simile va fatta per Alfredo Nazzaro, punto di riferimento per Vincenzo De Luca alle regionali del 2015. Impegni di ben altro genere lo terranno lontano dall’Italia. Al suo rientro, però, l’interlocuzione con l’universo renziano riprenderà e l’esito, salvo sorprese, si annuncia positivo.

Più che scontata, invece, l’adesione di un altro ex dirigente del Pd nel capoluogo, Pio Canu, legatissimo al casertano Nicola Caputo, diverse volte europarlamentare e oggi consigliere del governatore De Luca.

Altrettanto prevedibile, infine, la scelta di tanti di restare alla finestra. Perché è vero che dalla stazione Leopolda, in questo weekend, il treno Renzi comincerà il suo tragitto. Ma è vero pure che qualche fermata, lungo il percorso, non mancherà