- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

San Salvatore Telesino (Bn) – Consiglio comunale ad alto livello di tensione quello tenutosi nel pomeriggio nel comune telesino. I rumors che si susseguivano da giorni su delle possibili fibrillazioni nella maggioranza consiliare si sono infine concretizzate. Due consiglieri in quota alla maggioranza del sindaco Romano, Filomena Vitale ed Eugenio De Luise, hanno deciso di tirarsi fuori.

Tra le ragioni che lo hanno portato ad abbandonare la maggioranza De Luise ha lamentato “una scarsa collegialità nelle decisioni del Sindaco”.

“In tutte le decisioni importanti per la nostra comunità – ha continuato – sono stato puntualmente tenuto in disparte. C’era bisogno di una più equa distribuzione dei ruoli e degli incarichi, un maggior spirito di squadra, ed invece ci troviamo di fronte ad esponenti della maggioranza che occupano contemporaneamente la carica di Presidente del Consiglio e di Assessore. Francamente non c’erano più le condizioni per andare avanti”.

Anche la consigliera Vitale lamenta “la poca partecipazione e la scarsa collegialità”.

“Sono stata nei cinque anni precedenti assessore del sindaco Romano – aggiunge la Vitale – ma ora mi rendo conto che i metodi sono completamente cambiati. Non mi ritrovo più in questo modo di gestire l’amministrazione del nostro comune. Non sussistevano più i presupposti minimi per la mia permanenza in maggioranza. 

Del resto sono certa che anche tanti consiglieri che sono restati in maggioranza la pensano come me, ma al momento non hanno il coraggio di esternare il loro pensiero”.

Al momento sembra che De Luise e Vitale non vogliano dar vita ad un gruppo consiliare autonomo. Entrambi si dicono indipendenti ed “equidistanti” sia dalla maggioranza che dalla minoranza consiliare.

Dal canto suo il sindaco Fabio Romano ha dichiarato di “prendere atto dell’uscita dalla compagine amministrativa di maggioranza dei consiglieri Di Luise e Vitale”.

Secondo il sindaco, che rimanda al mittente le accuse di scarsa collegialità, le ragioni dell’uscita dei due consiglieri sono da ricercarsi nello “scarso interesse alle scelte che un’amministrazione compie quotidianamente, la poca sensibilità verso le problematiche che riguardano la comunità, le frequenti assenze nelle sedute consiliari nonché nelle riunioni del gruppo di maggioranza (mai convocate da chi era deputato a tanto), l’insufficiente impegno ad assolvere al mandato conferito, sono tutti fattori che denotano una mancanza di rispetto nei confronti del proprio elettorato e di tutti i cittadini”.