- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Benevento – E’ partito lo screening delle Forze dell’Ordine nell’ambito delle misure anti-Covid. Cinquecento uomini e donne dei diversi Corpi saranno sottoposti presso il Centro diagnostico di Sant’Agata de’ Goti al tampone rapido e, in caso di positività, a quello naso-faringeo.

La nuova metodologia clinica di rilevazione, in corso di sperimentazione, rafforza la valenza e l’affidabilità dei cosiddetti tamponi rapidi (analisi antigenica) attraverso l’esame contestuale dell’emocromo finalizzato a individuare alcune anomalie asintomatiche dei globuli bianchi (leucopenia assoluta, linfopenia relativa, monocitosi relativa, aumentato rapporto N/L), spesso associate alla positività al Coronavirus Covid-19, sia in fase precoce (meno di 7 giorni) che tardiva (fra 7 e 21 giorni). L’iniziativa, presentata in Prefettura, è stata voluta dal Centro d’emergenza regionale in considerazione del fatto che le Forze dell’Ordine sono a stretto contatto con i cittadini e dunque sono particolarmente esposte al pericolo di contagio. Finora, però, dei 30 tamponi rapidi effettuati in anteprima nessuno ha dato esito positivo. Ad illustrare il programma di screening erano presenti il Prefetto Francesco Cappetta, il Questore Luigi Bonagura, Il Comandante dei Carabinieri Germano Passafiume, il Comandante dei Vigili del Fuoco   Marilisa D’Agostino, il direttore sanitario dell’Ospedale San San Pio Giovanni Di Santo il direttore Amministrativo del Fatebenefratelli Giovanni Carozza – e il Direttore dell’Asl di Benevento Gennaro  Volpe.

Il Prefetto Cappetta ha sottolineato: “L’iniziativa durerà fino al 31 gennaio. E’ un utile sistema di tracciamento e siamo tra i primi capoluoghi a farlo  per gli uomini delle forze dell’ordine che nella prima fase  sono stati subito coinvolti alla lotta al Coronavirus”.

Il direttore dell’Asl, Volpe, ha espresso soddisfazione: “Questa campagna di screening è fondamentale e la faremo con i nostri operatori del comune di Sant’Agata de Goti. Presenti anche il personale del San Pio, i medici della Clinica San Francesco e dell’ospedale Fatebenefratelli. Bisogna lavorare in sinergia”.