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Sant’Agata de’ Goti (Bn) – Non accenna a diminuire la polemica politica a Sant’Agata de’ Goti. Dopo la sfiducia al sindaco Piccoli si è messo in moto, come del resto era lecito attendersi, un turbinìo di dichiarazioni, rimpalli di responsabilità, accuse e difese. 

Stavolta è il turno del consigliere di minoranza Giovanna Razzano, tra i firmatari della sfiducia all’ormai ex sindaco Piccoli, che prende posizione su quanto accaduto negli ultimi giorni nella comunità saticulana. Tra le considerazioni della Razzano appaiono particolarmente significative quelle relative alla volontà di “non essere della partita“, in relazione alle prossime elezioni comunali a Sant’Agata, in virtù di “altri impegni elettorali“. Il riferimento – evidentemente – è a un possibile impegno diretto alle elezioni regionali. 

Di seguito la nota integrale del consigliere Razzano:

“Appare paradossale – esordisce la Razzano  anche solo il pensare che la crisi politica che ha investito la maggioranza del nostro comune sia da riportare all’opposizione o frutto di accordi vari sottoscritti con chicchessia nelle segrete stanze di qualche appartamento o in prossimità di qualche caminetto.

Che l’amministrazione comunale fosse in crisi era notorio a tutti già da tempo.
L’opposizione consiliare, proprio in quanto opposizione, ha continuato il suo ruolo evidenziando le manchevolezze di una gestione alla deriva ormai evidente a tutti.
Oggi si cercano colpevoli, feriti, personaggi illustri e meno illustri, registi ed attori in un circo mediatico che non considera le persone in quanto tali ma come pedine che, altri soggetti, potrebbero muovere a loro piacimento su una scacchiera. Troppo limitativo. Troppo facile.

La realtà – continua la consigliera -è che meno di un anno fa l’ormai ex sindaco Avv. Piccoli veniva indicata candidato a sindaco da una maggioranza acclamante e quanto mai granitica. Tutti inneggiavano, elogiavano e sposavano la scelta ed ora a distanza di un anno, un solo anno, quegli stessi candidati meno solo 2, e ripeto solo 2, hanno mandato a casa la loro stessa creatura. Perché? Come mai nessuno se non 2 consiglieri si è sottratto da tale azione? Chi sono le schegge impazzite i 9 che hanno firmato o i due che non lo hanno fatto? E quali sono gli inaccettabili compromessi ai quali non ci si è voluti piegare?. Si spieghi, si faccia un pubblico manifesto, si denunci se del caso.

L’opposizione è stata coerente, non ha ceduto alle lusinghe del potere, non ha cambiato parte politica ed ha fatto quello che doveva: chiedere di andare al voto in una situazione di stallo e di malagestione che non aveva né fine ne limiti. Una gestione dove mai, e dico mai, le loro istanze e richieste sono state valutate, quantomeno lette.

Il momento storico, un paese alla deriva avrebbe dovuto consigliare, in primis all’ex sindaco e poi alla intera maggioranza, una gestione unitaria nell’interesse del paese. Ma niente, anche l’ultima richiesta dell’opposizione di una commissione bipartisan e permanente per la gestione della crisi è stata accettata.

Ora qual è il futuro? Non lo so. Non posso prevederlo. Io non sarò della partita – conclude – avendo altri impegni elettorali e neppure posso prevedere chi saranno gli attori ed i protagonisti, quali e quante saranno le squadre in campo e soprattutto chi potrà giocare la partita. Ma vedremo e sapremo in poco tempo”.