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Benevento – Un muro contro muro. Una giornata inutile in Prefettura nel tentativo di trovare una mediazione nel conflitto durissimo che contrappone i cittadini di Sassinoro, raccolti in un Comitato, e la ditta New Vision che intende realizzare un impianto per la produzione di compost da 22mila tonnellate annue nell’area industriale del piccolo centro dell’Alto Tammaro. Da una parte il presidente del Comitato Nicola Zacchino e dall’altra uno dei soci della New Vision, Michele Genovese, a confrontarsi sull’insediamento, che ha ottenuto il via libera da parte della Regione, ma che viene contestato dai cittadini perché in realtà, a loro giudizio, non avrebbe tutte le necessarie autorizzazioni.
 
La contrapposizione su questo punto va avanti da mesi: gli oppositori, che hanno trovato solidarietà piena anche tra le Autorità del confinante Molise oltre che tra gli abitanti dei comuni vicini, hanno già occupato per due volte la sede stradale della statale Sannitica Benevento-Campobasso. La New Vision, in contrapposizione, dice che è tutto in regola e che intende andare avanti essendo già stata autorizzata. Questo conflitto non si è affatto composto in Prefettura, risultando del tutto inutile qualsivoglia base di dialogo. Da una parte i cittadini, che hanno aperto un presidio permanente nei pressi dell’insediamento produttivo, costituito da un capannone che un tempo produceva bare; dall’altra la New Vision che con il Socio Genovese non ha badato alla diplomazia ed ha detto chiaro e tondo che quello “è un presidio di guerra”. In queste condizioni non ci può essere un dialogo. La New Vision ribadisce che l’insediamento era stato dapprima sollecitato dallo stesso Sindaco di Sassinoro, Pasqualino Cusano, che si era servito della New Vision per avviare le pratiche necessarie; ma che poi improvvisamente tutto è cambiato allorché sarebbe stato cambiato durante il procedimento tecnico-amministrativo un professionista gradito al Comune, con un’altra persona. In ogni caso la New Vision, che ha nuovamente dichiarato di essere composta da persone perbene, ha dichiarato che sarà operativa entro brevissimo tempo.
L’ennesimo capitolo di questa storia scritto oggi in Prefettura è stato dunque l’ennesima tappa di un conflitto che non pare avere sbocchi. Genovese ha attaccato: “Questo non era un tavolo tecnico ma un tavolo di chiarimento. Siamo una casa di vetro e trasparenti soprattutto negli atti pubblici. Siamo disponibili al confronto, ma Zacchino ( il presidente del Comitato ndr) scappa”
Ma poi ha aggiunto: “Deve essere sereno l’incontro. Siamo imprenditori. Stiamo rischiando il nostro capitale. Siamo imprenditori e qui dobbiamo chiedere il permesso anche di entrare in Azienda. Il Gazebo ormai è diventato un presidio di guerra . Esiste un container con attacco dell’acqua e energia elettrica”.
Inoltre ha rimarcato: “Noi non inquiniamo nulla. Il nostro impianto è un gioiellino Arriveranno 6 camion al giorno. C’era una falegnameria abbandonata, un capannone che entrava l’acqua, era presente materiale tossico e 10 comuni hanno fatto richiesta di sversare l’umido nel nostro impianto”.
Ma Nicola Zacchino del Comitato ha fortemente replicato: “Le nostre posizioni sono totalmente diverse. Siamo molto distanti e l’Azienda non vuole fare nessun passo indietro”.
infine ha aggiunto: “Non siamo soddisfatti . Non ci sentiamo garantiti come cittadini”.