- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Manca solo l’ufficialità ma quelli giunti nelle ultime ore più che indizi sono vere e proprie prove. E’ Loic Remy il primo colpo del Benevento da serie A di Oreste Vigorito e Pasquale Foggia. L’attaccante francese, beccato ieri a cena con la dirigenza in un noto ristorante napoletano, ha formalmente chiuso l’accordo con la Strega. Sarà lui il punto di riferimento dell’attacco giallorosso, forte di un pedigree internazionale di tutto rispetto. 

Classe ’87, piede destro e duttilità da fare invidia, Remy in questa stagione è sceso in campo anche in Champions League con la maglia del Lille segnando un gol al Chelsea nella trasferta di Stamford Bridge della fase a gironi. I francesi hanno abbandonato la competizione mestamente, ma la punta in quel frangente seppe trovare il modo di mettersi in mostra davanti ai suoi ex tifosi con una conclusione imparabile. 

L’attaccante di Rillieux-la-Pape, comune a pochi passi da Lione, nelle ultime due stagioni ha ricoperto prevalentemente il ruolo di prima punta risultando nella scorsa annata l’alternativa (o il partner) di Victor Osimhen, nigeriano classe ’98 corteggiato dal Napoli. Ottima la percentuale realizzativa, considerando che nell’ultimo biennio tra Ligue 1, Champions e coppe nazionali i gol messi a segno sono stati 21, dato da non sottovalutare soprattutto in funzione dei minuti giocati (2.928, l’equivalente di 32 gare intere). 

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, basta dare un’occhiata alla lunga serie di highlights consumati nelle ultime ore dai tifosi giallorossi per avere un quadro preciso. Le immagini, d’altra parte, non tradiscono: ottimo calcio, accelerazione fulminea e capacità di sentire la porta, oltre che una buona confidenza con lo stacco aereo. Da non trascurare anche l’abilità dagli undici metri. Su 14 rigori calciati in carriera ben 11 sono andati a segno. Spesso è stato lui a procurarsene grazie a quella progressione che ha più volte beffato i difensori, dote particolarmente apprezzata da chi lo ha allenato.

Variare gioco a gara in corso senza bruciare due cambi può rivelarsi un’arma letale, soprattutto ad alti livelli. Lo sapeva bene José Mourinho che ai tempi del Chelsea, nel 2015, pose il veto assoluto sulla cessione nonostante il pressing di diversi club. Tra i due il feeling non è mai mancato, soltanto dopo l’esonero dello ‘special One’ il francese lasciò i Blues per intraprendere nuove avventure. 

Ricco anche il capitolo Nazionale. Con la maglia della Francia 31 presenze, di cui due ai Mondiali del 2014, in Brasile. Sette i gol segnati tra amichevoli e gare di qualificazione. Quella Bleu, però, è un’esperienza chiusa ormai da tempo. L’ultima apparizione risale infatti al 14 ottobre 2014 nel match di Kentron con l‘Armenia. Si congedò con un gol, altra soddisfazione da aggiungere a un ricco palmares: due campionati, due coppe di Lega e tre supercoppe francesi, una Premier League e una coppa di Lega inglese. Nel Sannio il trofeo più bello sarà far sognare i tifosi. La sfida è appena cominciata.