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Ricorre quest’oggi il venticinquesimo anniversario della scomparsa dell’Onorevole Giuseppe Vittorio Fucci del quale è giusto e doveroso dare un ricordo, per omaggiare la sua figura e la sua opera in vita, quanto mai difficile da riassumere. 

L’avvocato caudino, nato ad Airola nel 1921, venne a mancare all’età di 76 anni, lasciando ai suoi quattro figli la ricchezza di una vita piena di passioni umane e professionali.

Fucci, infatti, ha fatto spaziare il proprio interesse dalla professione forense, alla politica, all’impegno come poeta e scrittore e a quello sociale e didattico. Per partecipare al secondo conflitto mondiale fu costretto a sospendere gli studi e, quindi, si laureò in Giurisprudenza presso l’Università federiciana degli studi di Napoli solo dopo la fine della guerra. Intraprese la professione forense come discepolo del professore Loasses, uno dei più illustri penalisti italiani. Ben presto manifestò il suo interesse per la politica, aderendo nell’immediato secondo dopoguerra alla Democrazia Cristiana, alla quale si avviò a seguito delle determinanti sollecitazioni dell’avvocato Alessandro Lombardi, primo presidente dell’amministrazione provinciale di Benevento, dopo l’avvento della Repubblica. Fu, però, l’onorevole Giovan Battista Bosco Lucarelli, tra i fondatori del Partito Popolare prima, e della Democrazia Cristiana dopo, a intravedere in Giuseppe Vittorio Fucci un successore politico. Tanto che alla morte di Bosco Lucarelli, e solo all’età di 33 anni, Fucci fu chiamato a reggere le sorti della DC sannita. Seguirono anni di lunghe ed aspre battaglie, senza lesinare giuste e leali critiche che Fucci rivolse al suo stesso partito. Resta nota la lettera, ai Democratici Cristiani, che, nel 1985, Fucci fece affiggere, nella forma di un manifesto, in tutti i paesi della provincia di Benevento, nella quale, presagì la fine della DC. Significativi furono i suoi rapporti politici con Aldo Moro, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani e Giovanni Perlingieri, ma anche Fiorentino Sullo e Clemente Mastella al quale restò legato sino agli ultimi giorni della sua attività.

Nel giugno 1977 fu eletto sindaco della sua città natale e fu pure consigliere regionale della Campania. Forte fu il suo impegno anche per la produzione legislativa in favore dell’agriturismo, dei centri di lettura, del finanziamento per il ripristino dei monumenti storici del Sannio, della metanizzazione dei comuni con popolazione al di sotto dei diecimila e cinquemila abitanti, ma anche in favore della istituzione a Benevento della scuola regionale di polizia municipale, del finanziamento degli studi idrogeologici relativi al territorio sannita, maggiormente esposto a frame e smottamenti.

Come sindaco di Airola, Fucci conseguì tanti successi: ridiede dignità al cimitero; valorizzò i monumenti storici, portò energia elettrica ed infrastrutture in zone dimenticate; ristrutturò la rete fognaria ed elettrica; realizzò diverse nuove strade nelle zone periferiche, si impegnò per il restauro del castello medievale. Il suo impegno, poi, non si è limitato al campo professionale e politico, ma ha spaziato ampiamente in vari settori del sociale.

Infatti, ha ricoperto le cariche di: componente del consiglio direttivo dell’unione degli industriali di Benevento ed è stato impegnato anche nell’attività cooperativistica, divenendo il presidente della cooperativa agricola “Airola”. Fucci è stato autore di molte poesie, alcune delle quali, raccolte nel libro intitolato: “Poesie- prima raccolta”, che ha conseguito il premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché autore anche di vari testi di saggistica politica. Vanno ricordati in particolare: “Risposta ai ritardatari: ovvero il senno di poi”, “Il partito è uguale per tutti”, “Storia vecchia e nuova”, “Amici” ed altri. E’ rimasto incompiuto, invece, a seguito della sua scomparsa, un libro dal titolo: “Diario politico”, con il quale Giuseppe Vittorio Fucci stava ricostruendo tutta la storia politica del Sannio e dell’Irpinia dal secondo dopoguerra in poi. La speranza di tutti che questa opera sia ultimata e data alle stampe dai figli.