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Benevento – Fiducia. Sette lettere, un significato profondo, un solido impegno. Una parola semplice da scrivere o pronunciare, ma di quelle complesse da rispettare. L’ha utilizzata spesso, Mario Sconcerti, nella conversazione telefonica con Anteprima 24. L’ha pronunciata in relazione al Napoli di Sarri ma anche – e qui sta la sorpresa – nei confronti di Roberto De Zerbi, allenatore del fanalino di coda Benevento. Non ha parlato di salvezza, concetto troppo distante in questo momento da un club così lontano dalle zone rigeneranti della classifica, ma di lavoro. Per Mario Sconcerti, autentico professore dei numeri del calcio, “c’è speranza finché l’aritmetica non fischia tre volte, anche se qui siamo davanti a un caso dalle proporzioni mondiali”.

Il Benevento, insomma, deve innanzitutto conquistare il primo punto: “Prima di quel giorno, di quell’episodio decisivo, è impossibile valutare la sua stagione”, ha dichiarato la prima firma dello sport del Corriere della Sera nonché opinionista illustre delle trasmissioni Rai:Sono convinto che dopo un risultato positivo potrebbe succedere qualcosa, ma resta il fatto che di qualità in organico ce n’è davvero poca e questo credo sia lampante. Mi fido molto, moltissimo di De Zerbi. Ha buone idee, sarà interessante valutarne l’applicazione. Il Benevento quest’anno ha perso tante, troppe occasioni per miseri dettagli, ma come ho scritto recentemente sul Corriere della Sera, proprio per questo i giallorossi rappresentano un’insidia per chiunque. Anche perché prima o poi dovranno sbloccarsi, dunque l’Atalanta farà bene a stare attenta. Il Crotone lo scorso anno non è che avesse fatto tanto meglio a questo punto della stagione, nel calcio mai dire mai”. 

Fiducia, dunque. Fiducia anche e soprattutto nel Napoli di Sarri, principale candidato allo Scudetto: “Credo che a Napoli si sia arrivati alla fine di un ciclo che merita la degna conclusione. Penso che il principale nemico del Napoli, quest’anno, sarà il Napoli stesso. La squadra di Sarri si evolve, cambia modo di giocare, ma riesce sempre a dare la sua impronta alla partita. Si dice che giochino sempre gli stessi, ma anche chi entra dalla panchina fa il suo compito in modo impeccabile. Sono molto curioso di vedere come andrà a finire quest’anno, la concorrenza è agguerrita ma gli azzurri in solidità hanno fatto enormi passi avanti”. Non diverso, secondo Sconcerti, il discorso legato alla Champions: “Al di là dei calcoli, il Napoli a mio avviso passerà il turno. Non ho alcun dubbio in proposito, anche se aver perso tre partite lo confina purtroppo al terzo posto costringendolo a dipendere da altri risultati. Però vedrete che i valori del girone saranno rispettati”. 

Il campionato fa l’occhiolino alle grandi squadre ma mette sempre più nei guai le piccole, per le quali i confronti diretti rischiano di essere decisivi più degli altri anni: “C’è qualcosa che non va, indubbiamente. Cinque squadre stanno facendo un campionato a parte, le gare contro di loro sono praticamente ingiocabili per le restanti quindici, con sempre più sporadiche eccezioni. Non è un problema solo del Benevento, che è a zero punti. Faccio un discorso generale, che deve indurrre a una riflessione seria”.

Qualcuno ha tirato in ballo il campionato cadetto, definendolo poco allenante per i grandi palcoscenici: “Non posso esprimermi sulla B, perché è un campionato che seguo poco, dunque non posso neanche dirmi meravigliato del Benevento. Quello che mi meraviglia infatti non è il Benevento ma sono i numeri del Benevento, perché zero punti su 39 disponibili è qualcosa che ti conduce, purtroppo in questo caso, negli annali. Per questo dico che si tratta di un dato che va contro la storia del campionato italiano. Quella stessa storia ci dice che prima o poi un punto il Benevento lo farà. Più che altro non vorrei essere nei panni di chi sarà costretto a lasciargli il passo”.