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Ha prestato servizio per anni in alcuni comuni del Sannio Federico Dati, il sottufficiale dei carabinieri coinvolto a Livorno in uno scandalo tra sesso e ricatti.
“Il sistema per avvicinare le donne che poi iniziava a ricattare in cambio di prestazioni sessuali seguiva sempre la medesima sceneggiatura – si legge dalle colonne de ‘Il Tirreno’: le conosceva durante le verifiche che effettuava come comandante del nucleo carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Livorno, poi le convocava nel suo ufficio con una scusa – una firma o qualche documento che aveva dimenticato di chiedere – e infine le costringeva ad assecondare i suoi desideri promettendo un trattamento particolare nei confronti delle attività commerciali da loro gestite”.
Uno schema ricorrente che ha determinato l’arresto del sottoufficiale, dalla scorsa settimana ai domiciliari. Concussione e tentata concussione l’accusa.
Tra le vittime del militare figurerebbero professioniste e proprietarie di esercizi commerciali o piccole ditte livornesi ma anche semplici lavoratrici “alle quali – spiega ‘Il Tirreno’ – prometteva un lavoro in cambio di attenzioni particolari cercando poi di fare pressioni sui titolari dei negozi dove avevano contratti da precarie”.
Sei le donne che nel corso dell’inchiesta hanno confermato ai pubblici ministeri i ricatti messi in atto dal militare.