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Benevento- La vergognosa pagina delle persecuzioni ai danni degli Ebrei nel secolo scorso è stata al centro di una cerimonia presso il Palazzo del Governo in occasione della ricorrenza del 27 gennaio 1945 quando i soldati dell’Armata Rossa aprirono i cancelli del lager di Auschwitz.

Promossa dal Prefetto Carlo Torlontano, moderata dalla giornalista Enza Nunziato, la manifestazione ha visto la partecipazione di un rappresentante della Comunità ebraica napoletana, Sandro Temin, che ha rievocato i giorni delle persecuzioni e dei soprusi ai danni della comunità ebraica.

Alla Cerimonia hanno partecipato le istituzioni locali con in prima fila i sindaci Enzo Falzarano (Airola), Giovanni Parente (Cerreto Sannita),  Gianfranco Mottola (Castelvetere in Val Fortore) e il primo cittadino di Benevento  Clemente Mastella  nonchè il Presidente della Provincia Nino Lombardi.

Presenti oltre alle istituzioni militari dal Questore Edgardo Giobbi,  il Comandante dei Carabinieri  Enrico Calandro , il Comandante della Guardia di Finanza Eugenio Bua, il  direttore della Polizia Penitenziaria GianfrancoMarcello e il direttore dell’Asl , Gennaro Volpe e una delegazione degli studenti delle scuole secondarie  della città di Benevento. 

Il Prefetto Torlontano ha ricordato introducendo l’incontro:  “E’ un dovere morale  coinvolgere ragazzi, bisogna diffondere cultura, pace, solidarietà  e tolleranza.  Occorre conservare la  memoria storica”. Il consigliere della comunità ebraica  di Napoli Sandro Temin  ha ricordato: “I miei genitori sono stati vittime delle leggi razziali. In Italia gli ebrei sono stati sempre considerati cittadini di seconda categoria e nel 1938 la dittatura fascista venne meno al detto che non tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Mio padre era un imprenditore e ha dovuto cercare un prestanome a cui affidare la sua azienda. Mia madre era più giovane e nel 1938 doveva iscriversi all’Università e non l’ha potuto fare“.

Per il presidente della Provincia Lombardi  “è dovere di tutti ricordare gli eventi mostruosi di cui anche l’Italia si macchiò a seguito delle leggi contro gli Ebrei del 1938. Non possiamo consentire che si realizzi il timore della senatrice Liliana Segre secondo la quale sembra che la maggioranza della popolazione non voglia più nemmeno sentir parlare né della Shoah, né degli stessi Ebrei”.

La giornalista Enza Nunziato che ha moderato l’incontro ha spiegato: “Oggi se siamo qui è per dire che l’odio non ha vinto e i cuori di coloro che sono stati offesi vivono nella nostra vita. Fin quando l’umanità non subirà una metamorfosi la guerra continuerà ad esserci e ai giovani dico di credere nella vita. Ciascuno di noi una coscienza a cui rispondere e da usare”. Al termine della celebrazione Il Prefetto Torlontano ha consegnato 5 medaglie d’onore concesse ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra  a titolo di risarcimento morale per il sacrificio patito dagli stessi.

Hanno ritirato  i  riconoscimenti i familiari di:

– Piero Agozzino;
– Francescantonio Bibbò’;
– Pasquale Maria Bibbò’;
– Alfredo Giordano;
– Raffaele Ruggiero.