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Napoli – Sono stati tutti rigettati i ricorsi formulati al Tribunale del Riesame di Napoli presentati dai legali dei protagonisti dello spaccio di droga a Montesarchio, sottoposti a misure cautelari. Due gruppi di spacciatori che rifornivano di droga i giovani della valle Caudina. Fiumi di sostanze stupefacenti che due distinte organizzazioni, gli “Arena” e i “Barbato“, vendevano ad ogni ora del giorno e della notte usando come base logistica il centro storico di Montesarchio. A decapitare le piazze di spaccio l’operazione eseguita lo scorso 28 marzo dai carabinieri di Montesarchio, coordinati dalla Procura di Benevento: erano state arrestate 10 persone con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. Sette di queste dieci persone sono finite in carcere.

Ieri, martedì 19 aprile, il Tribunale del Riesame di Napoli, Sezione decima collegio E, che si è pronunciato rispetto al ricorso presentato dai legali degli indagati, ha rigettato le richieste di scarcerazione. Restano quindi dietro le sbarre Maria Rosaria Barbato, 37 anni, Luigi Franco, 21 anni, difesi dall’avvocato Ettore Marcarelli, Gaetano Arena, 42 anni, Maurizio Arena, 44 anni, Marco Iovino, 57 anni, difesi dall’avvocato Vittorio Fucci. Restano agli arresti domiciliari, invece, Pasquale Ercole, (avvocato Adamo) 33 anni, e Manuel Campanile, (avvocato Mario Cecere) 23 anni.

Ricordiamo che i giudici, già avevano confermato l’arresto di Giuseppe Duilio, 54 anni di Montesarchio, e di Pietro Luciano (avvocato Meccariello) 56enne di Bonea, e Carmine Riola (avvocato Cornacchione) 31enne di Montesarchio, confermando l’ordinanza del gip di Benevento Vinetti

Secondo quanto emerso, l’attività di spaccio si svolgeva in particolar modo nel centro storico di Montesarchio, da parte di due distinti gruppi di indagati con altri soggetti che svolgevano un ruolo di intermediari. Gli autori, tutti di età compresa tra i 21 e i 56 anni, detenevano e cedevano sostanze stupefacenti, prevalentemente “crack”, “marijuana” e “hashish”, a giovani assuntori, alcuni dei quali anche minorenni, provenienti prevalentemente dall’hinterland della valle caudina.

Nel corso dell’indagine, avviata nel novembre del 2020 a seguito di un considerevole aumento dei sequestri di stupefacente, e terminata nel febbraio del 2021, sono state tratte in arresto “in flagranza di reato” 4 persone, 3 deferiti in stato di libertà, 24 sono stati i segnalati in qualità di “assuntori”. Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati 20 grammi di cocaina pura, 500 grammi di marijuana e 100 grammi di crack.