- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Il primo banco di prova per Roberto Stellone è di quelli probanti. Pronti via e per il tecnico romano c’è subito da preparare la trasferta di Cagliari. Sabato il Benevento 3.0 farà il suo “esordio” sul campo di un’altra delusa del campionato, corsa ai ripari riportando in Sardegna Claudio Ranieri. Una gara complicata di per sé, resa ancora più difficile dal momento che la Strega sta attraversando e dalle defezioni.

Le prove generali sono state fatte nel test odierno con la Primavera, sotto lo sguardo del presidente Oreste Vigorito. L’infermeria ha portato notizie contrastanti: Glik salterà anche la gara con i sardi mentre Letizia, che ha disputato una parte di gara, sarà arruolabile necessitando, però, di ulteriore tempo per completare la fase di rodaggio post infortunio. Problemi a cui vanno a sommarsi le squalifiche di Schiattarella e Viviani. In un colpo solo, Stellone dovrà rinunciare ai due play presenti in organico, obbligandolo a trovare alternative alla mancanza di fosforo in mezzo al campo. Le indicazioni, intanto, sembrano portare verso una conferma, almeno per questa gara, del 3-5-2.

Una trasferta, insomma, che si trascinerà dietro nefasti pensieri, eppure qualche elemento per provare a sorridere non manca. Prima di tutto, dalle parti del “Ciro Vigorito” si augurano che il terzo avvicendamento in panchina possa finalmente portare quella scossa mancata con Cannavaro. Da più parti è stata sempre evidenziata la bontà della rosa del Benevento e quei complimenti adesso dovranno trasformarsi inevitabilmente in punti perché la classifica langue. La Strega è penultima e questo vorrebbe dire retrocessione diretta in Lega Pro. Eventualità a cui nessuno vuole pensare, perché significherebbe disperdere un patrimonio calcistico ottenuto dopo quasi novant’anni di sofferenze.

Per scacciare i fantasmi, dunque, serviranno risultati positivi e per ottenerli sarà necessario ritrovare la confidenza con la porta avversaria. Con appena venti centri all’attivo, quello giallorosso è il penultimo attacco della categoria, meglio solo del fanalino di coda Cosenza (19). Bisognerà ritrovare il feeling con il gol e Stellone potrebbe rilanciare Antonino La Gumina, giocatore che conosce per averlo avuto alle proprie dipendenze a Palermo e provato al fianco di Simy. Nonostante tecnico e attaccante abbiano lavorato insieme solo pochi mesi, il siciliano giovò della presenza dell’allenatore romano in panchina, ripagando la fiducia con sei reti in otto partite, play off compresi.

Quell’anno Stellone fu chiamato in corsa alla guida dei rosanero, subentrando a fine aprile a Bruno Tedino. Il tempo necessario per staccare il pass per i play off e assaporare l’amarezza di una serie A sfumata in finale contro il Frosinone. Al Benevento basterebbe molto meno, conservare la categoria vorrebbe dire centrare l’obiettivo e farebbe scattare in automatico il rinnovo per lo stesso Stellone. Una missione da perseguire con l’aiuto di La Gumina, fermo a quota tre centri stagionali e a secco ormai dal 12 novembre scorso (vittoria esterna con la Spal). Sabato saranno tre mesi di digiuno, troppi per un attaccante chiamato a riscattarsi come il resto dei suoi compagni.