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È andata in scena, al Teatro San Marco di Benevento, l’Alien Guitar Secrets Masterclass di Steve Vai, evento aperto da band rock emergenti selezionate da tutta Italia come i Nereide (Lecce), i New Horizons (Pisa), gli Other View (Milano) e la chitarrista Camilla Sperati (Roma), oltre alla sessione di live painting dell’artista irpino Gennaro Vallifuoco che ha accompagnato tutte le performance musicali.

Con oltre quarant’anni di carriera, Steve Vai è considerato uno dei chitarristi più importanti di tutti i tempi e uno degli shredder (da intendersi come stile di chitarrista solista le cui tecniche sono varie e complesse) più versatili al mondo per la velocità e la tecnica impressionanti. Allievo di Joe Satriani, ha venduto oltre 15 milioni di dischi, vinto tre Grammy Awards e suonato con altri mostri sacri del settore come Frank Zappa, David Lee Roth, Whitesnake, Ed Van Halen e altri ancora. La sua discografia comprende circa 60 album con progetti da solista e collaborazioni come quella con i G3 (tre grandi chitarristi che cambiano di tour in tour e guidati da Satriani). Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro “Vaideology -Teoria musicale di base per chitarristi”; mentre nel 2020 ha aperto il canale Patreon dove discutere di musica, di rock, di teoria e tecnica, di riff e altre curiosità. Da qui la finalità delle masterclass di Steve Vai per condividere quei piccoli segreti di tecnica e musica con appassionati e musicisti da tutto il mondo.

 Anche in occasione della masterclass a Benevento, organizzata e promossa da Islands APS – Lizard Accademie Musicali – Laboratorio di Benevento, Projenia SCS, Cosmoart APS, con il supporto tecnico della Cyclopes di Apollosa, il chitarrista stanutitense ha raccontato le sue esperienze musicali con grande naturalezza e spontaneità al pubblico rispondendo a tutte le loro domande. Ad esempio, ha spiegato come usa l’Eventide Harmonizer H3000 per la registrazione e gli effetti speciali suonando Ballerina 12/24 come dimostrazione di questo lavoro. Ha spiegato che l’album Vai/Gash nasce da un progetto di vent’anni prima in ricordo di un suo amico Johnny “Gash” Sombrotto; del periodo in cui non ha potuto usare entrambe le mani per suonare a causa di un’operazione al dito della mano destra per una distorsione mentre cercava di tenere un accordo difficile. Nemmeno con una mano libera ha rinunciato di sperimentale con la musica e da qui è nata “Knappsack”. Qui Vai ha utilizzato solo la mano sinistra per eseguire un’intera canzone di oltre 5 minuti con hammer-ons e pull-offs facendone una dimostrazione impeccabile alla masterclass. Tra alcuni brani improvvisati e altri rimodulati per il pubblico, Vai ha voluto condividere non solo dei segreti tecnici e una routine da seguire – domanda che gli è stata posta. Il chitarrista ha messo l’accento su un aspetto che va oltre il semplice tecnicismo: è importante, quasi come un bisogno naturale, ascoltare la musica con tutto il corpo per esserne in perfetta sintonia. E lo ha dimostrando suonando e danzando quasi con la sua chitarra sulle note di For the Love of God.