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Benevento – Lazio superiore, probabilmente di un altro pianeta, ma questo Benevento avrebbe potuto limitare i danni? La domanda, nell’ambiente giallorosso, se la stanno ponendo in tanti. Le reazioni del giorno dopo la sfida si portano dietro il rammarico di una gara mai giocata da Viola e compagni. Per Roberto De Zerbi, nuovo allenatore della Strega, è stata una questione puramente mentale: “Troppi nostri giocatori avevano paura dei loro avversari”, ha detto ai microfoni di Sky Sport, ma c’è chi imputa proprio a lui scelte tattiche azzardate. Lasciare in panchina Djimsiti nonostante l’implementazione della difesa a tre, ad esempio, è una di queste. Il terzetto davanti a Brignoli contro i biancocelesti era composto infatti da un solo centrale di ruolo e ben due esterni difensivi quali venuti e Di Chiara. Il primo quest’anno è stato spesso adattato nel cuore della retroguardia, nonostante fino allo scorso anno si dicesse di lui che difettasse proprio in fase difensiva. Quanto a Di Chiara, invece, il rendimento parla da sé. Prelevato dal Perugia dopo un grande campionato di B, non ha ancora dimostrato di essere all’altezza della massima serie sia nel ruolo che più gli compete, quello di terzino sinistro, che come interno mancino nella difesa a tre. Un avvio di campionato disastroso per lui, che ha avvertito più di ogni altro l’impatto con la categoria. 

Ora il calendario propone prima la Juventus e poi una piccola svolta. Tutti i confronti diretti sono stati giocati finora in trasferta dai sanniti, ma dopo la sosta la musica in un certo senso cambierà. Al Vigorito il 19 novembre arriverà il Sassuolo, ma prima della fine del girone di andata nel Sannio faranno tappa Milan, Spal e Chievo. Se i rossoneri sono considerati tra i top club del campionato nonostante il momento di crisi, va detto che gli altri due avversari risultano giocabili. Nel frattempo, però, il Benevento dovrà aver trovato compattezza e continuità. Perché in serie A non si può “ripartire da mezz’ora”, semplicemente perché gli avversari non te lo concedono. Loro, prevalendo negli altri 60 minuti, sono in grado di segnare e concretizzare sgretolando le poche certezze di un Benevento in panne. Dopo lo Stadium, dunque, serviranno risposte concrete anche sul piano tattico per sopperire a una discrepanza tecnica risultata evidente con gran parte degli organici avversari. Altrimenti la salvezza finirà davvero per diventare una semplice chimera.