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Ha ammesso le proprie colpe Oreste Vigorito nell’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Tanti errori sono stati commessi e hanno pregiudicato il cammino del Benevento nel campionato di serie B. Dalle scelte estive a quelle invernali, dalla decisione di puntare su giocatori che non hanno portato il contributo sperato alla causa fino ai tre avvicendamenti in panchina. Troppe cose non hanno funzionato e adesso l’incubo di tornare in serie C si fa sempre più concreto. Letizia e compagni hanno ancora 7 giornate di tempo (più eventuali play out) per evitare di essere ricordati come i calciatori che hanno riportato la Strega in quella categoria da cui era faticosamente emersa il 30 aprile 2016. Servirà un Benevento ‘nuovo’, perché i numeri condannano la Strega ed evidenziato i limiti emersi in un’annata da dimenticare.

Classifica – Solo lo scontro diretto vinto all’andata ha evitato ai giallorossi di scivolare al penultimo posto dopo l’aggancio della Spal. Con 29 punti conquistati, meno di uno a partita, il Benevento fa meglio esclusivamente del fanalino di coda di Brescia. Appena 6 le vittorie ottenute in campionato, le stesse delle formazioni di Oddo e Gastadello, non a caso ad oggi le maggiori indiziate alla retrocessione. A Bari i sanniti hanno rimediato la quattordicesima sconfitta stagionale e solo il solito Brescia non consente di centrare un altro triste primato. A pesare, però, è soprattutto l’astinenza dai tre punti, perché gli stessi ko, oltre alla Spal, li hanno maturati anche Cosenza, Perugia, Modena e Reggina che vivono situazioni diverse.

Vittorie – Il tallone d’Achille è stato indubbiamente il rendimento al “Ciro Vigorito”, dove la formazione di Stellone giocherà le prossime due partite. Per regalarsi una speranza, però, bisognerà cambiare registro perché tra le mura amiche sono stati conquistati appena 13 punti, nessun’altra compagine ha fatto peggio in casa. Ascoli, Venezia, Spal e Brescia, le meno prolifiche davanti ai propri tifosi, di punti ne hanno messi insieme 17. Ben altro rendimento quello esterno, nonostante la frenata negli ultimi turni. In trasferta il Benevento ha ottenuto 16 punti, tredicesimo per rendimento lontano da casa, meglio di Cagliari e Como, formazioni che ambiscano a un piazzamento play off.

Gol – Altra nota dolente è rappresentata dalle reti realizzate da quello che, ufficialmente, è l’attacco più sterile tra i cadetti. Appena 23 i gol messi a segno, tre in meno di Cosenza e Brescia. Un dato che si spiega leggendolo insieme a quello dei tiri in porta: 326 le conclusioni del Benevento, le stesse di un più cinico SudTirol e meglio solo del Cosenza (322). La pecca, oltre la mira, è rappresentata da una cronica difficoltà a costruire azioni pericolose, considerando che solo 88 tiri hanno centrato lo specchio della porta e, in questo senso, nessuno ha fatto peggio dei giallorossi. Praticamente quasi ogni quattro conclusioni (la media esatta è 3,7) una finisce tra i pali avversari e ogni 3,8 tiri nello specchio valgono un gol. Una fatica immane per una formazione che ha in Tello il suo capocannoniere con 5 centri, un “bomber” meno prolifico può vantarlo solo il Cosenza: Nasti con 4 reti.

Difesa – Detto del rendimento esterno, a tenere accesa la flebile fiammella della speranza è stata la difesa. Sono 35 i gol al passivo, appena sette squadre sono riuscite a fare meglio in questo torneo. Un rendimento da play off quello della retroguardia, che però ha iniziato a perdere colpi se si considera che, nelle ultime cinque giornate, sono state incassate otto reti.

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