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Dinanzi ad una platea stranamente poco gremita, Tommaso Paradiso si è proposto al pubblico beneventano in occasione dell’ultimo appuntamento della nona edizione del Festival Filosofico del Sannio, coordinato dalla professoressa Carmela D’Aronzo

L’artista romano si è raccontato agli studenti narrando dei suoi primi passi nel mondo della musica, sottolineandone le difficoltà e i sacrifici. Tutto l’opposto, come ha affermato Paradiso, di quanto accade oggi: “È molto più facile per un giovane giungere al successo in tempo brevi”. Evidente il riferimento ai nuovi canali – quali possono essere i talent e i social network – attraverso cui gli artisti emergenti giungono al grande pubblico evitando un lungo e faticoso apprendistato. “I social ci danno l’impressione che sia tutto più semplice, invece la vita è molto più difficile, bisogna studiare, raccontarsi, prendere le ‘pizze’ in faccia. Usateli – è l’invito rivolto ai giovani – ma fatene buon uso, non prendete scorciatoie perché non vi portano da nessuna parte.

Io ho fatto una gavetta incredibile, esibendomi in pub, ristoranti, pizzerie, anche con gente che mi mangiava in faccia. Però alla fine sono state tappe fondamentali, formative. Anni straordinariamente difficili, ma per questo straordinariamente belli”.

L’ex frontman dei ‘The giornalisti’, sul palco insieme al professore Riccardo Chiaradonna, Ordinario di Istituzioni di Storia della filosofia antica e medievale presso l’Università Roma Tre, ha parlato del suo rapporto con la filosofia. “Durante il periodo universitario mi sono appassionato agli studi filosofici e ancora oggi, in fase di composizione, mi pongo in chiave critica rispetto ai contenuti dei miei brani. Spesso la mia ispirazione trae spunto seguendo il principio di emulazione: quando vieni folgorato da qualcosa che passa attraverso i tuoi occhi e colpisce profondamente tutti i tuoi sensi”.

La libertà è il filo conduttore dell’edizione 2023 del Festival e Paradiso, facendo riferimento ad una sua canzone, ha precisato: “Il pensiero è un atto di libertà, io scrivo ciò che sento, che ciò provo, ciò che voglio raccontare. Anche col rischio di sbagliare o di fallire. In una canzone dico: ‘la libertà a volte non mi dà gioia ma solo insicurezza’, cioè bisogna sapersi dosare per non limitare quella altrui”.

Paradiso ha inoltre ricordato le sue origini irpine: “La famiglia di mia madre è di Ariano Irpino, è un posto che frequento spesso, soprattutto in estate, quindi ho un forte legame col questo territorio”.

Il cantante, che si è concesso di buon grado ai selfie con i fan, si è però inopportunamente sottratto alle domande che la stampa locale ha tentato di rivolgergli. 

Al termine dell’incontro con Paradiso, si è svolta la premiazione dei ragazzi vincitori del concorso “Io filosofo/a” indetto nell’ambito del Festival. In chiusura un momento coreografico, a cura della Compagnia Balletto di Benevento, a sottolineare il valore liberatorio della danza e rendere omaggio alla Giornata dell’Europa.