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Benevento – Un quarto di secolo speso nello sforzo di costruire l’ “Officina del futuro”, come recita il suo motto. L’Universita’ del Sannio ha inaugurato oggi l’anno accademco 2023/2024, il 25esimo dalla Fondazione, all’insegna dell’orgoglio per i risultati raggiunti nel segno della scienza, della ricerca e della didattica ma anche della testimonianza e della richiesta della pace. Il Rettore Gerardo Canfora, davanti al Ministro dell’Universita’ Anna Maria Bernini, ai Rettori di numerose Università del centro Sud, al Senato Accademico, agli studenti e alle Autorita’ ha tracciato nel suo discorso le coordinate della rotta da seguire per un Ateneo “giovanissimo” rispetto agli 8 secoli della Federico II di Napoli, ma che, ha sottolineato, non ha mancato di integrarsi nel territorio e di promuoverne la crescita sociale, culturale e civile. Ma certo aleggia su tutti, ha affermato Canfora, lo spettro della guerra in Ucraina e, peraltro in occasione del Giorno della Memoria della Shoah e delle persecuzioni ai danni degli Ebrei, l’università sannita ha voluto sottolineare il rifiuto della guerra chiamando sul palco degli oratori Rossella Miccio, presidente di Emergency.

All’Auditorium Sant’Agostino presenti autorità civili, militari e religiose per omaggiare il ruolo che l’Università del Sannio riveste in provincia.  Presenti anche i due parlamentari sanniti Francesco Rubano e Domenico Matera.  Il sindaco  Clemente Mastella, rivolgendosi agli studenti ha sottolineato: “Voi siete l’Università dell’osso, io spero  che si formi quella patina che recuperi una forma vitale“. 

Il primo cittadino ha ricordato la figura di Franca Falcucci, ex Ministro, da considerare secondo Mastella la fautrice principale della nascita dell’Università degli studi del Sannio: “La Giunta ha voluto approvare la delibera per l’intitolazione di una strada cittadina a suo nome”.

Il sindaco ha chiesto al Ministro Bernini di istituire una nuova facoltà presso l’Unisannio, quella di  Medicina e Chirurgia: “Sarebbe bellissimo e qualificante per il capoluogo sannita, perché laddove i servizi educativi e culturali sono diffusi, le città risultano vive e appetibili”, ha concluso il primo cittadino.

“Quest’ateneo compie 25 anni, è entrato a pieno titolo nella comunità scientifica nazionale e internazionale – ha dichiarato Canfora -. E’ un’istituzione fortemente radicata sul territorio  e vogliamo offrire ai nostri studenti spazi di crescita e ritmi di apprendimento e di vita. E’ un quarto di secolo che segna un percorso fatto di costante attenzione all’eccellenza nella didattica  nella ricerca. Vogliamo generare competenze “.

Il Rettore ha spiegato che si è passati da 7 corsi  a 23 di Laurea Magistrale: “A questi devono aggiungersi 3 corsi di dottorato e di ricerca. Abbiamo avuto 16219 laureati, un numero importante. Si tratta di un’occasione di crescita per preparare i giovani al mondo del domani e contribuire all’innovazione di crescita del nostro territorio. Il 2022 è stato un anno con risultati importanti e tanti semi piantati per nuovi sviluppi – ha detto ancora Canfora -. Lo scorso 14 marzo abbiamo inaugurato il Cubo a via dei Mulini, rivitalizzando l’intera area, e siamo sicuri che nel 2023 il nuovo corso  del laboratorio di ingegneria sismica geotecnica e costruzioni idrauliche  avrà un importante impatto su tutta la città”.

Il Rettore ha detto di aspettarsi i risultati  del bando di residenze del Ministero dell’Università: “Abbiamo candidato un progetto sulla realizzazione di uno studentato in pieno centro storico, a ridosso di Corso Garibaldi, in due edifici di gran pregio come il San Vittorino e la Palazzina Zoppoli” 

“Abbiamo sperimentato la transazione energetica con il progetto di una cella combustibile ad idrogeno per uso residenziale nella casa laboratorio in via Tiengo – ha dunque ricordato Canfora -. Il progetto sta anche formando una nuova generazione di giovani ricercatori nella lotta al cambiamento climatico.  Spero che sapremo preparare un ambiente di studio e di crescita sempre stimolante e al passo con i tempi che cambiano”

Sulla facoltà di Medicina: “E’ un processo complesso. E’ una suggestione stimolante, bisogna muoversi con cautela. Si può ragionare, ma ci vorrà tempo”, ha concluso il Rettore.

Dopo l’intervento di Pasquale Piantedosi, rappresentante degli studenti, Manuela Saccone rappresentante del personale de Tecnico Amministrativi, l’Università come dicevamo ha voluto dare voce anche alla presidente di Emergency Rossella Miccio: “Il diritto alla cura è un diritto umano fondamentale per tutti. La medicina è uno strumento di pace  solo se si basa sui diritti umani. La scienza è fondamentale formiamo medici infermieri. La guerra in Ucraina ci preoccupa molto. E’ un anno quasi al conflitto mondiale portando morti feriti e distruzione e non cediamo la fine. Non è con le armi si che si costruisca la pace. Si dedichino energie per u percorso diplomatico”

C’è stata quindi la conclusione di Francesco Maria Guadagno, docente geologia Applicata dell’Ateneo che ha sottolineato come sia necessario “programmare e agire per gestire i rischi geologici e ambientali in un mondo che appare essere poco sicuro”.

L’intervento fiinale è stato quindi del Ministro Anna Maria Bernini: “Il Sannio si sta muovendo bene, vanta un’offerta formativa di didattica adatta al territorio. La nostra sfida è tenere i nostri studenti laureati nelle aree interne. Dobbiamo evitare che il 30% dei laureati vada a lavorare altrove e non bisogna aver paura del merito: esiste un merito collettivo. Non dobbiamo avere ansia da prestazione. Una cosa è la valutazione e una cosa è il giudizio: la valutazione ci spinge a far meglio, il giudizio ci mette in difficoltà. 

Sulla facoltà di Medicina, la Bernini ha chiarito: “Non lo so. E’ un tema che bisogna trattare con il Rettore, con gli enti locali. Non posso rispondervi ora”.