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Paolo Vanoli ha presentato il match della 23^ giornata di campionato in programma domani alle ore 14 al Ciro Vigorito. Il tecnico del Venezia si è detto consapevole dell’importanza dell’appuntamento, che potrebbe rappresentare un autentico crocevia per la salvezza. Di seguito le sue dichiarazioni: 

Mercato “I nuovi arrivi saranno degli innesti importanti, fra ottimi conoscitori della categoria e ragazzi di prospettiva. Trovarsi con una squadra rinnovata a gennaio sarebbe stata una sorpresa per me qualche mese fa, ma è una sfida che affronterò con determinazione. Le dinamiche del mercato possono sorprendere, e adesso dobbiamo mettere tutta la testa al prossimo match, con la consapevolezza che gli obiettivi di mercato sono stati raggiunti.

Convinzione – Ho ripetuto tante volte che avrei voluto solo giocatori disposti a lottare, e adesso sono certo di averli, grazie all’ottimo lavoro del Direttore e della società durante il mercato, che hanno ascoltato le mie richieste. Chi è rimasto vuole davvero portare avanti questa sfida, fino alla fine, e devo anche ringraziare i ragazzi che ci hanno accompagnato fino ad ora in questo percorso, che hanno dato tanto a questa squadra.

Lotta – Siamo pronti a combattere per la salvezza centimetro dopo centimetro, e in questo senso devo ringraziare i nostri tifosi per averci spronato. Il mio staff lavora ogni giorno duramente, senza sosta, per dare ai tifosi i risultati che meritano: siamo più carichi di prima. Dai miei giocatori adesso mi aspetto anche di più: più incisività, più carattere, più dinamismo.

Benevento – La partita di domani vede fronteggiarsi due squadre che non immaginavano di trovarsi nell’attuale situazione in classifica: sarà un match impegnativo, soprattutto dal punto di vista mentale, che va giocato con la testa, senza paura di nulla. Siamo già stati in questa posizione e abbiamo avuto la capacità di tirarci fuori, dobbiamo ripeterci: il campionato darà sicuramente sorprese fino all’ultimo”.

Cannavaro – “Ho avuto il privilegio di giocare con lui, avere un compagno di reparto come Fabio rendeva tutto più semplice”.