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Il dialogo è ripreso. Dopo i litigi a mezzo stampa, Provincia ed Ato, grazie anche alle pressioni della Regione, hanno avviato la discussione per il trasferimento degli impianti di lavorazione rifiuti dalla titolarità della Rocca dei Rettori all’ente di Via Torretta.

Presso la sede degli uffici della Provincia a via Calandra si è svolta una riunione propedeutica al summit che la Regione ha convocato d’urgenza per mettere fine ad una polemica e ad una stasi operativa che va avanti da mesi.

Il Dirigente del ciclo regionale Barretta, infatti, ha fissato a Napoli un confronto tra Provincia, Ato e Samte che dovrebbe riprendere le fila di un accordo siglato a luglio scorso ma che è andata a pezzi dopo pochi mesi. Per la Provincia alla riunione odierna era presente Nicola Boccalone, dirigente del Settore Amministrativo; per la Samte il liquidatore Domenico Mauro e per l’Ato Massimo Romito, che ne è il dirigente.

Il confronto era finalizzato ad individuare  i percorsi amministrativi e giuridici tali da dare garanzie e certezze per evitare che la Corte dei Conti possa bocciare le ultime determinazioni dell’Ato in ordine alla società che gestirà il ciclo dei rifiuti, mentre nello stesso tempo la Samte, società in liquidazione della Provincia, sta ancora  provvedendo a pagare ad alcune attività residuali ma comunque fondamentali, come la raccolta del percolato e dunque deve pagare gli stipendi ai dipendenti negli ultimi tre mesi.

Massimo Romito direttore tecnico dell’Ato al termine della riunione ha sottolineato: “Ci siamo riaggiornati tra qualche giorni attendendo il parere della Corte dei Conti sulla Seam, la società di gestione che abbiamo appena costituito vedremo l’evolversi della situazione”. Poi ha aggiunto: “Noi non abbiamo assolutamente nessuna intenzione di fare qualcosa contro la legge. E’ in preparazione la documentazione tecnico amministrativa per il passaggio dell’impiantistica”. Infine ha concluso: “il dualismo tra Provincia e Ato, secondo me amplificato dai media, non è una cosa positiva, è deleterio. C’è un interesse comune e un settore troppo importante per i comuni e per il nostro territorio”.