Una immancabile parentesi sul calcio. Oreste Vigorito non si sottrae mai quando si tratta di parlare di Benevento. Il presidente della compagine giallorossa lo ha fatto anche oggi, a margine del PMI Day, tenutosi questa mattina presso la Giustino Fortunato. Il massimo dirigente della Strega ha tracciato un bilancio sulla prima parte del campionato di serie C, ha parlato di mercato e, infine, si è rivolto ai tifosi. Queste le sue parole.
Bilancio – “Se mi aspettavo qualcosa di più, vuol dire che dopo diciotto anni non avevo capito niente. E’ già troppo quello che stanno facendo, bisognerebbe avere l’idea di cosa significa costruire un fabbricato dopo un terremoto. Prima bisogna togliere le macerie, poi ripulire l’area e poi ricostruire. Noi abbiamo dovuto fare e il mercato è stato molto difficile, non giravano né soldi, né calciatori. I nostri giocatori, dopo l’ultima annata, abbiamo dovuto cercare di mandarli da qualche parte, facendo una campagna acquisti di tredici, quattordici persone. In questo momento abbiamo in organico trentatré calciatori, vale a dire tre squadre. Se pensavamo di fare di più, vuol dire che qualcuno si è sognato a Padre Pio“.
Campionato – “Che la Campania sia protagonista in questo girone mi fa piacere. Se la nostra Regione, almeno a livello calcistico, inizia una sorta di corsa verso traguardi che altre Regioni già hanno non può che fare piacere. Il calcio non è solo la partita, è partecipazione, gioia, socializzazione. Più i nostri centri si arricchiscono di sport in generale e di calcio in particolare, più significa che una terra, una Regione è avviata verso una migliore e maggiore organizzazione“.
Mercato – “Penseremo a qualche calciatore che ha avuto poco spazio. Noi abbiamo tutti giocatori di nostra proprietà, prestiti non ne abbiamo. Risolvere i contratti nel calcio è come risolvere il labirinto del Minotauro, è difficile. I nostri tecnici e Carli stanno guardando e facendo le loro esperienze, faremo una riunione e si vedrà se ci saranno dei ruoli da coprire sostituendo quelli che abbiamo, perché se ne abbiamo tre per ogni ruolo è difficile che venga anche il quarto. Carli ha detto una cosa bellissima in merito: “Molte volte ci rafforziamo non cedendo persone”. Stanno lavorando per capire cosa serve, ma ne parleremo non prima di un paio di settimane“.
Iniziative – “Come società non abbiamo mai scelto di andare lontano dai tifosi. Forse è mancata una raccomandazione: quando arrivano calciatori di serie A, di prima o seconda fascia, la maggior parte sono legati da contratti di esclusive o pubblicità che non possono fare. Non è che puoi sempre dirgli di andare in un posto, magari ti dicono anche di si ma lo dicono senza voglia o ponendo delle limitazioni. E’ sicuramente più fascinoso per il tifoso, ma è più difficile per la società. Oggi alcuni calciatori che hanno anche qualche trascorso in serie A hanno capito che il calcio senza tifosi non è poi così bello. Spero che prima o poi anche i tifosi capiscono che il calcio senza la squadra è ancora peggio. Queste due componenti devono stare insieme, sono come i binari del treno: camminano vicini ma non si devono incrociare. Noi ogni tanto qualche scambio lo dobbiamo fare quando si arriva vicino alla stazione. Speriamo di arrivare insieme così come siamo partiti, perché sono veramente da ringraziare i tifosi, il sostegno alla squadra c’è e i calciatori lo avvertono. Fino a quando questo binomio ci sarà potremo solo fare bene, per fare meglio ci sarà sempre tempo. Anche l’anno scorso siamo riusciti a fare meglio di tutti, non è mai semplice fare ultimi. E’ stato un anno molto difficile, per la prima volta dopo diciassette stagioni mi sono ritrovato in un’annata da retrocessione e l’unica soddisfazione è stata che comunque ero li per cercare di fare qualcosa. Quelli che si allontanano non hanno mai ragione“.