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Torrecuso (Bn) – Fare vino è in primis un atto d’amore: amore smisurato per il proprio territorio, amore nel curare le piante e nel vederle crescere e maturare. Visitando la cantina ‘La Fortezza’ a Torrecuso si riscontra passione e sacrificio: passione per il proprio lavoro, sacrificio e dedizione per i terreni. Una realtà imprenditoriale che oggi è diventata un faro per l’economia locale.
Da sempre eccellenza del territorio, l’enoteca ‘La Fortezza’ è tra le protagoniste, anche quest’anno, della storica manifestazione ‘VinEstate‘ nel caratteristico borgo torrecusano per permettere a tutti i visitatori di degustare i propri vini e toccare con mano l’attento lavoro che l’azienda svolge anno dopo anno.
A spiegarci il progetto enologico de ‘La Fortezza’ è Nicola Pastore, componente del team di professionisti da sempre impegnati nel settore dei vini. “La Fortezza punta a promuovere innanzitutto il territorio, un territorio importante con una storica vocazione vitivinicola. Anche quest’anno siamo a VinEstate affinché i nostri vini siano ben visibili, non solo a livello locale ma anche nazionale e internazionale”.
Occasione imperdibile per poter degustare le etichette di un’azienda in ascesa e protesa ad incrementare – come spiega Pastore – la produzione dei vini Dop e Docg. “Il lavoro che svolge l’azienda è puntare principalmente sulla qualità, sull’eccellenza – continua Pastore – che vien fuori proprio da questo territorio. Infatti ci apriamo al pubblico con le degustazioni, spesso i visitatori non si aspettano una qualità così alta perchè pensano siano vini un po’ tradizionali, invece siamo riusciti a lavorare molto bene sulla qualità fino a renderli pregiati”. 

Cos’è che rende davvero unici e pregiati i vini targati La Fortezza? In primis il territorio che possiede delle peculiarità climatiche singolari ma soprattutto tutta la zona del monte Taburno è di altissimo livello qualitativo per la produzione dell’uva, certo bisogna saperlo ‘domare’ e per questo a dar man forte all’azienda dell’imprenditore torrecusano Enzo Rillo, c’è il rinomato enologo Vittorio Festa. “L’attività che svolgiamo in cantina è maniacale perchè c’è l’attenzione dalla coltivazione dell’uva stessa fino alla vinificazione, poi all’imbottigliamento. Basti pensare che oggi ci troviamo in competizione con un mercato mondiale e quindi bisogna essere attenti a tutto: chiave principale ovviamente la qualità”. Un’azienda ‘made in Sannio’ che ha tutte le carte in regola per vantare la presenza tra le eccellenze enologiche a livello locale e nazionale.