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Si è tenuto nell’Aula Magna dell’ITE di Airola un interessante convegno, organizzato dal Rotary Club di Sant’Agata de’ Goti in collaborazione con l’Istituto Superiore “Alessandro Lombardi”, sul tema “Insieme per contrastare la violenza contro le donne”. Vi hanno partecipato i magistrati Anna Tirone, Giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Napoli, e Luigi Iglio, Pubblico Ministero ad Avellino; la psicologa e psicoterapeuta, Carla Cuccurese e la presidente dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza sulle donne del Consiglio regionale della Campania, Rosaria Bruno. Ad introdurre i lavori sono stati la dirigente scolastica del Lombardi di Airola, Marilina Cirillo, il presidente del Rotary Club saticulano, Michele Iglio, e,  per l’amministrazione comunale, l’assessore alla Cultura, Mariantonietta Capone.

Nel corso dell’incontro è stato proiettato in sala un interessante video realizzato dagli allievi della IV A Liceo Classico riguardante la violenza di genere, pluripremiato in diversi concorsi scolastici provinciali e regionali. Durante i vari interventi, è emersa la necessità di una sempre maggiore attenzione sul fenomeno ed in particolare sui femminicidi. Dal punto di vista giuridico, dal magistrato Iglio è stato affrontato il tema delle tecniche investigative nei reati di violenza sulle donne, alla luce delle novità normative e del nuovo “Codice rosso”, in corso di approvazione in parlamento. La dottoressa Tirone ha invece relazionato sulle fattispecie penali di rilievo e sugli strumenti di tutela preventiva e repressiva, mentre la dottoressa Cuccurese si è soffermata sulla necessità del supporto psicologico a seguito di una violenza fisica e di una rete territoriale sociale, fino al discorso di prevenzione, a sostegno delle vittime, da attivare in accordo con la magistratura. Infine la dottoressa Bruno ha lanciato alle tante ragazze presenti un messaggio importante: quello di non farsi mai dominare dal loro partner, perche “la violenza – ha detto – non è un istinto, ma un abito, che l’uomo sceglie deliberatamente di indossare. Ciascuno di noi è confine della libertà dell’altro e questo confine non va mai superato”.