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Benevento – La radice è la stessa, cambia una sola lettera, una vocale. Una O che diventa A, come quella serie conquistata a sorpresa dalla Strega. Quasi a testimoniare l’importanza dell’evento. Se l’Udinese può vantarsi di aver avuto nelle proprie fila un certo Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico, il Benevento può replicare con Alfredo Zica. Storie e carriere indubbiamente diverse che rafforzano il valore dell’impresa compiuta lo scorso anno dalla truppa di Marco Baroni, capace di far raggiungere ai giallorossi vette sconosciute e inesplorate.

Alfredo Zica è ormai un figlio adottivo di Benevento. Nato a Nola nel 1949, ha vestito la maglia sannita in due trienni: dal 1972 al 1974 e dal 1977 al 1979. In quegli stessi anni Zico, classe 1953, segnava raffiche di gol in Brasile con la maglia del Flamengo. Saranno 346 in 457 partite prima dell’arrivo in Italia all’Udinese datato 1983, dove rimase due stagioni quando avvertì la “saudade” e fece ritorno a Rio de Janeiro.

Eravamo depressi prima del pareggio con il Milan e adesso sembrerebbe esserci qualche speranza in più, tutti noi ci auguriamo che sia stata finalmente imboccata la strada giusta“, commenta Alfredo Zica, raggiunto telefonicamente per analizzare il momento del Benevento, “la serie A aveva portato enorme felicità, poi i risultati l’avevano trasformata in una sorta di maledizione. In diverse gare, però, la squadra non meritava di perdere e questo deve aver inciso sul morale dei calciatori. Adesso si respira un’aria diversa, eppure non è stato fatto ancora nulla“. Banco di prova sarà la “Dacia Arena” dove Zico è tornato lo scorso febbraio e dove sarà puntata l’attenzione di Zica per il match degli stregoni. “Sarà una partita difficile, l’Udinese è una squadra esperta e dovremo cercare di approfittare del loro periodo non certamente brillantissimo. Se in campo si scenderà con la stessa grinta mostrata con il Milan penso che il Benevento possa fare bene“. 

Un cauto ottimismo per poter provare a raggiungere una salvezza insperata. “Servirebbero un aiuto da parte della Dea Bendata e il recupero di giocatori importanti come D’Alessandro. Il campionato è ancora tutto da giocare, l’esempio del Crotone dello scorso anno deve darci forza, riuscirono a compiere un miracolo“, ha concluso Alfredo Zica, “nel calcio mai dire mai, naturalmente a gennaio serviranno dei rinforzi perché in serie A senza tre, quattro giocatori esperti si fa fatica. Il Sassuolo lo scorso anno era in Europa League e oggi è in difficoltà, lo stesso Crotone ha cambiato allenatore. Nonostante le sconfitte, dunque, il Benevento può farcela, l’ambiente e l’atmosfera che si respira allo stadio potranno essere d’aiuto. Possiamo farcela, poi sarà quel che sarà“. Oppure “Será o que será“, per dirla alla Zico.