- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Maddaloni (Ce) – Saranno reintegrati nel proprio ruolo di educatori presso la Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni (Caserta) i quattro dipendenti sospesi dopo la condanna subita nello scorso mese di maggio per il reato di maltrattamenti nei confronti degli alunni del Convitto interno alla storica istituzione scolastica tanto amata da Giulio Andreotti.

Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale del Santa Maria Capua Vetere, che era stato adito con ricorso d’urgenza nei mesi scorsi dagli educatori Domenico Bellucci (condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere), Vincenzo Crisci (2 anni e 8 mesi), Gianluca Panico (2 anni e 4 mesi) e Francesco Edattico (2 anni e 2 mesi).

I quattro erano stati condannati dal collegio penale dello stesso tribunale, che aveva anche assolto con formula piena due indagati dichiarando invece la prescrizione per altri tre educatori coinvolti. Trascorsi due mesi dalla condanna di primo grado, la Fondazione, allora gestita dal Commissario Straordinario Giuseppe Alineri, poi sostituito da Felicio De Luca, sospese gli educatori dal servizio e dalla retribuzione fino alla sentenza definitiva. Un provvedimento disciplinare che il giudice del lavoro boccia per illegittimità, seppur in via cautelare, in quanto sarebbe stata emesso in violazione del contratto collettivo nazionale che si applica alla figura degli educatori scolastici, l’Agidae-Servizi Assistenziali, che, in tema di sanzioni disciplinari, spiega il giudice con riguardo alla posizione in particolare dell’educatore Francesco Edattico, contempla “esclusivamente la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione per un periodo non superiore a 4 giorni”. “Pur volendo ritenere applicabile il diverso CCNL Istituti socio assistenziali, richiamato dal Commissario straordinario nel provvedimento impugnato – prosegue il giudice – l’art. 70 del citato CCNL prevede la sospensione dal lavoro e dalla retribuzione sino a 10 giorni. E’ evidente, quindi, come nessuno dei CCNL astrattamente applicabili alla fattispecie in esame preveda la sospensione dal servizio e dalla retribuzione sine die così come è avvenuto nel caso di specie”.

La vicenda degli educatori del Convitto del Villaggio dei Ragazzi che maltrattavano e molestavano gli studenti – fu coinvolta anche un’insegnante delle medie poi condannata che lasciò la scuola dopo il fatto – fece molto scalpore quando scoppiò nel 2011, in quanto cinque tra educatori e insegnanti finirono in manette; l’allora Procuratore di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo parlò di “uno spaccato molto triste e sconsolante in relazione alla gestione della struttura e al trattamento che gli educatori riservavano ai minori ivi ospitati”.

Dalle indagini della Squadra Mobile della Questura di Caserta emersero abusi fisici e morali cui vennero sottoposti i giovani studenti del Villaggio, di età compresa tra gli 11 e i 16 anni. La storica istituzione scolastica fu fondata nel 1946 dal sacerdote Don Salvatore D’Angelo. Nel 2014, a causa di debiti per oltre 20 milioni di euro con fornitori ed enti di previdenza, scoppiò la crisi finanziaria del Villaggio con le dimissioni del consiglio di amministrazione della Fondazione, allora gestita dalla Congregazione religiosa dei Legionari di Cristo e dalla Curia vescovile di Caserta.

Intervenne la Regione, che, oltre a commissariare l’istituzione, versò un contributo di tre milioni di euro garantendo il funzionamento del Villaggio.