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Caserta – Tra alberi che crollano, buche e demolizioni in pieno centro,  attualmente Caserta è una città pericolosa da percorrere. Sarà per gli incendi della scorsa estate, sarà per le tempeste dello scorso autunno, sarà per le gelate dello scorso mese, sarà per la mancata manutenzione ordinaria degli anni, mesi e giorni scorsi, sta di fatto che per evitare rischi e danni sarebbe meglio starsene a casa Solo negli ultimi due giorni, infatti, sono stati almeno tre gli interventi urgenti richiesti alle forze dell’ordine per alberi caduti sulla strada tra Casertavecchia e San Leucio, mentre tantissimi altri incombono minacciosi lungo l’intero asse viario che collega il borgo medievale a Castel Morrone.

Alberi e rami che a causa del vento, delle piogge e della neve, rovinano dai pendii franosi fin sulla strada che cinge la zona alta della città. Strade che, oggi più che mai, le gelate hanno reso una sequenza pericolosissima di buche profonde e detriti d’ogni tipo. E se schivare le buche, tra le curve viscide della montagna, viene percepito come rischio accettabile rispetto a quello di trovarsi addosso un albero, allora significa che la bandiera bianca della resa è stata issata da una città che di “normale” non ha più nulla.

Perché la “normalità” manca anche nelle vie del centro e nelle aree verdi, dove le buche e gli alberi che cadono ci sono ugualmente, se non pure di più, con l’aggravante che qui per avanzare anche a piedi occorre fare i conti con automobili e motocicli parcheggiati ovunque, fino alla quarta fila di sosta, non disdegnando marciapiedi e giardinetti, e zigzagare tra cumuli di rifiuti ed escrementi  di cani domestici che portano a zonzo padroni selvaggi.

Tutto da sanzionare, per occupazione abusiva e distruzione di suolo pubblico, da condannare a tutela della pubblica incolumità e del decoro, tutto da rifare? Da quello che il Comune fa sapere c’è solo da aspettare che ci siano i bandi, e i progetti, e i tempi burocratici necessari per ottenere fondi dalla Comunità Europea/Regione.

Immediate, invece, restano le disposizioni che sanzioneranno i tavolini e gli ombrelloni dei bar che non pagano il dovuto per l’occupazione del suolo pubblico, e la probabile ipotesi di sensibilizzare i proprietari dei suoli pedemontani affinché mettano in sicurezza gli alberi prima che ci scappi il morto.

“Da una mia verifica presso gli uffici comunali – ha spiegato il comandante della Polizia Municipale di Caserta Luigi De Simone – non risulta inviata alcuna  diffida  ai proprietari delle terre attraversate dagli incendi di questa estate affinché provvedano alla messa in sicurezza dei luoghi di propria competenza.  D’altra parte il Comune non può agire se non dietro segnalazione di pericolo dei Vigili del Fuoco intervenuti questa estate sui luoghi. Più che proporre io stesso all’amministrazione di emettere un ‘ordinanza sindacale per sensibilizzare tutti i proprietari ad agire secondo coscienza e senso civico, non si può fare “.

Più di tanto non possono fare, dicono i vigili urbani di Caserta in cronica carenza di organico, neanche per arginare il parcheggio e la viabilità selvaggia in città, l’abbandono di rifiuti e “bisognini” selvaggi, e neanche a tutela di residenti e bambini della scuola dell’infanzia costretti a passare su via Tanucci dove procedono notte e giorno i lavori di demolizione di  un vecchio edificio senza che vi sia, dicono i residenti,  alcuna norma di sicurezza garantita.

“Ieri, dopo la segnalazione del vostro giornale – spiega il comandante De Simone -siamo andati sul cantiere di via Tanucci per verificare se le disposizioni erano state rispettate. Erano le 17.30 e, in realtà, il cantiere era fermo perché pioveva. D’altra parte è impensabile prevedere una pattuglia lì per tutta la durata dei lavori. E poi ci sono le transenne che inibiscono l’accesso alla strada, che  possono essere spostate dagli operai per favorire la movimentazione dei mezzi, ed è di responsabilità del cantiere rimetterle a posto”. Tutto qui.