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Caserta – “Aiuto, qui sta venendo giù tutto!”. Questo il grido di allarme lanciato dai residenti di via Tanucci, in pieno centro storico di Caserta, assediati dai lavori di demolizione di un vecchio palazzo della zona. Lavori che, sembrerebbe senza nessuna norma di sicurezza rispettata, stanno arrecando danni alle abitazioni della zona e panico tra i residenti.

Ieri, nonostante le richieste di intervento inoltrate dai cittadini a Carabinieri, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale, nessuno si è fatto vivo. Restano le immagini agghiaccianti di sfondamenti alle pareti delle case e agli uffici confinanti, mobili, quadri, veri e suppellettili mandati in frantumi dalle vibrazioni e scossoni, e scene da terremoto che nessuna autorità preposta ritiene di verificare.

L’indignazione dei residenti della zona a pochi passi dal Comune di Caserta, monta anche alla luce dell’evidente assenza di ordinanze e piani d’emergenza specifici  imposti dalla legge in casi di abbattimenti edilizi, sopratutto quando questi interessano zone storiche ad alta densità urbanistica e veicolare.

Sembrerebbe, infatti, che nessuna comunicazione e trasparenza sull’intervento sia stata fornita ai residenti dell’area interessata, con tanto di piani di evacuazione, rischio crolli, e zonizzazioni a corredo attestanti la verifica e pianificazione preventiva effettuata su aspetti di natura dinamica e statica dell’intervento posto in essere.

Sta di fatto che da qualche giorno, all’improvviso e senza un piano traffico specifico, sono comparse le transenne che bloccano l’accesso delle auto su via Tanucci, ma che lasciano libero transito ai pedoni tra polvere, calcinacci e mezzi in movimento notte e giorno. Nessun presidio dell’area da parte di vigili o protezione civile neanche nelle ore di ingresso e uscita dalla scuola per l’infanzia della vicina piazza Padre Pio, tra camion e benne in movimento.

E mentre i residenti della zona non escludono denunce alla Procura della Repubblica affinché si accertino responsabilità, pericoli e danni, la preoccupazione monta in vista delle imminenti trivellazioni che a breve scuoteranno ancor più l’area già scossa e danneggiata dagli abbattimenti sui quali si getteranno le fondamenta di una non ben chiarita realizzazione.