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Caserta -Due brandine, materassi, e qualche spicciolo di vecchie lire hanno datato oggi  l’ultima volta che il fondo della Peschiera Grande della Reggia è stato ripulito. Con tanto di telecamere al seguito, infatti, stamattina è stata documentata l’esercitazione dei sub della protezione Civile Regionale che, in collaborazione con il Comitato di coordinamento dei servizi di volontariato internazionale, si sono distinti nelle aree allagate dagli ultimi eventi emergenziali alluvionali .

La necessità era quella di testare e prendere dimestichezza con  il nuovo battello anfibio ricevuto dalla Regione Campania e di sperimentarne l’efficacia degli strumenti unendo utile all’utile perlustrando e ripulendo il fondale della Peschiera Grande all’interno del parco della Reggia.

Per la gioia di turisti e curiosi, l’imbarcazione utilizzata ha raggiunto anche l’isolotto che accentra la Peschiera, con tanto di idrojet azionato ad ossigenare l’acqua dell’invaso a beneficio della fauna acquatica.

All’esercitazion, che si è svolta nel rispetto delle norme di sicurezza ai sensi della legislazione vigente, e nel rispetto della tutela della pubblica incolumità e della salvaguardia del Monumento, ha partecipato in prima persona Leonardo Ancona, responsabile del Parco della Reggia su delega del direttore mauro Felicori. Ed è stata volontà della Direzione Reggia documentare le fasi dell’intervento con tanto di telecamere al seguito.

Entusiasmo e una nota di amarezza a valle di operazioni avviate alle 10.30 in punto: la presenza di brandine e materassi sul fondo della Peschiera monumentale sono facilmente attribuibili a sversamenti di rifiuti operati da chi alla Reggia ci abitava o ci lavorava.

“Un atteggiamento sciatto ed irresponsabile che appartiene ad un passato non tanto lontano – afferma Leonardo Ancona – ossia a quando il monumento aveva condomini pubblici e privati, e a quando le telecamere di videosorveglianza non funzionavano del tutto. La Peschiera Grande è stata ripulita in maniera profonda almeno 40 anni fa ed è quindi difficile individuare l’epoca dei misfatti. Credo che quando anche i dipendenti di servizio al parco saranno dotati di macchine aziendali per perlustrare l’area, il pericolo di sversamenti selvaggi all’interno del monumento sarà sventato del tutto”.