Il sindaco di Arienzo, Giuseppe Guida, è tornato in libertà. La dodicesima sezione del Tribunale della Libertà di Napoli ha infatti annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal gip Nicola Marrone, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sul cosiddetto “Sistema Ferraro”, che riguarda presunte irregolarità nella gestione degli appalti, in particolare quelli legati al settore rifiuti e alla sanificazione.
Il collegio ha accolto le argomentazioni del difensore di Guida, l’avvocato Paolo Falco, che aveva contestato l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Revocata dunque l’accusa di corruzione in atti contrari ai doveri d’ufficio che aveva portato ai domiciliari, mentre già in precedenza lo stesso gip aveva escluso l’aggravante mafiosa richiesta dai pm della Dda Vincenzo Ranieri e Maurizio Giordano, i quali avevano a loro volta presentato appello al Riesame.
La vicenda contestata risale al 2019 e riguarda l’appalto per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ad Arienzo. In quell’occasione l’incarico era stato affidato alla Econova srl, salvo poi essere revocato dal sindaco e assegnato alla seconda classificata, la Czeta srl di Aniello Ilario, per presunti inadempimenti considerati, secondo l’accusa, solo pretestuosi.
Per i magistrati, dietro quella decisione ci sarebbe stato un accordo tra Nicola Ferraro e lo stesso Guida: la revoca dell’appalto in favore della Czeta srl sarebbe stata la contropartita di un sostegno elettorale promesso da Ferraro al sindaco in occasione della candidatura a consigliere provinciale, con la garanzia di circa quattromila voti.