- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Attraverso un’uscita riservata poteva garantirsi eventuali fughe o ricevere visite “segrete e vietate” all’interno dell’abitazione. È così che Elvira Zagaria, sorella del boss dei Casalesi Michele Zagaria, essa stessa figura di spicco del clan, violava gli arresti domiciliari nella sua lussuosa villa di Boville Ernica, in provincia di Frosinone, dove viveva dal 31 maggio scorso, quando era stata scarcerata dal carcere di Messina.

La donna è stata arrestata ed è finita al carcere romano di Rebibbia, “incastrata” dalle indagini coordinate dalla Procura di Frosinone – sostituto Rossella Ricca – e realizzate dai poliziotti della Squadra Mobile di Frosinone e dai finanzieri del Nucleo di Polizia EconomicoFinanziaria del capoluogo ciociaro; all’operazione che ha portato all’arresto della Zagaria, hanno preso parte un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato giunto da Pratica di Mare e le unità cinofile “cercavaluta” della Guardia di Finanza.

Le indagini hanno rivelato come la Zagaria, in questi mesi di permanenza a Boville Ernica, avesse incontrato un altro affiliato del clan guidato dal fratello Michele. La Procura ciociara ha così chiesto e ottenuto dalla Corte di Appello di Napoli l’aggravamento della misura cautelare dei domiciliari in misura carceraria. La Zagaria era stata condannata il 28 marzo 2019 con sentenza di secondo grado della Corte d’Appello di Napoli alla pena di anni 7 di reclusione, per il reato di associazione di stampo mafioso; era quindi finita al carcere di Messina, poi a maggio scorso aveva ottenuto i domiciliari, ma non aveva mai rotto i legami con il clan, di cui è stato un “dirigente” apicale dopo l’arresto di Michele e degli altri tre fratelli e la morte del marito Francesco, colui che si occupava di reperire appalti per conto del clan negli enti pubblici, come l’ospedale di Caserta, sciolto qualche anno fa per infiltrazioni proprio del clan Zagaria.