Erano donne dello stesso nucleo familiare a gestire il giro di spaccio di cocaina smantellato nel Casertano dai carabinieri con dieci arresti (sei persone in carcere e quattro ai domiciliari). Il blitz dei militari ha interessato i comuni confinanti di Marcianise e Capodrise, dove vivevano le quattro indagate, una madre e tre figlie, tutte finite in carcere. Lucia Cozzolino, la più anziana tra le tre, viveva in un appartamento di via Verga a Marcianise con la figlia Sonia; l’altra figlia Emanuela viveva con il marito Antonio e due bimbi piccoli in via Napoli a Capodrise; bimbi che, data l’età, hanno seguito la madre in carcere. C’era poi la terza figlia di Cozzolino, Anna, anch’essa arrestata.
Un’attività di spaccio che le quattro donne – tutte con precedenti per droga – hanno portato avanti anche dopo la morte del marito della donna; anzi, anche il giorno del funerale, è emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, lo spaccio è proseguito. In carcere è finito poi anche colui che riforniva di cocaina le spacciatrici: si tratta del 61enne Francesco Castaldo, personaggio di spessore a Caivano (Napoli), dove opera nella nota “piazza” del Parco Verde, e fratello del boss Pasquale Castaldo, detto “o farano”, ucciso nel settembre 2003 in un agguato camorristico in un bar di Caivano. Con un “gancio” così importante, le tre donne avevano sempre cocaina a disposizione, e facevano salire a casa i clienti; ma per evitare che una volta usciti dai loro appartamenti, i consumatori potessero essere fermati dalle forze dell’ordine con addosso la droga, facevano consumare la coca a casa, anche davanti ai bimbi piccoli. Proprio da numerose segnalazioni di cittadini che notavano un intenso via vai di persone negli appartamenti delle tre donne, è partita l’indagine. Oggi durante l’esecuzione delle ordinanze, i carabinieri hanno sequestrato 5500 euro in contanti, 43 grammi di coca e un centinaio di grammi di marijuana e hashish.