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Dopo una seduta fiume protrattasi per tutta la giornata di ieri e conclusasi in tarda serata, il Consiglio Comunale di Aversa (Ce) ha bocciato, con 14 voti contrari e 9 a favore (un consigliere si è astenuto) la variazione di bilancio presentata dalla giunta guidata dal sindaco Alfonso Golia, che ora rischia di finire in grande anticipo la sua esperienza amministrativa, iniziata appena diciotto mesi fa.

Il prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, così come stabilisce il Testo Unico degli Enti Locali, dovrebbe inviare una diffida e un termine ultimo di venti giorni entro cui Golia dovrebbe convocare una nuova seduta dell’assise civica per una seconda votazione sul documento contabile; se anche in quella circostanza il voto del Consiglio dovesse essere negativo, allora al prefetto non resterebbe altra soluzione che nominare un commissario ad acta per l’approvazione del documento e sciogliere il Consiglio comunale con contestuale nomina di Commissario straordinario per la gestione dell’Ente fino alla prossima primavera.

Ma per Golia l’avventura amministrativa sembra al capolinea. “Quando il Consiglio comunale ti vota contro – afferma Goliavuol dire che bisogna prenderne atto e riflettere; di certo però, il voto di ieri non è il voto della città, ma di quattordici consiglieri che si assumeranno la responsabilità di aver sfiduciato un sindaco in un momento davvero molto difficile, in cui c’era bisogno di unità di intenti. La vera crisi delle amministrazione locali è lo specchio dell’assenza dei partiti”.

Golia, 37enne farmacista, fu eletto nel giugno 2019 in quota centrosinistra, con il sostegno del Pd; e proprio cinque dei sei consiglieri del Partito Democratico, ad iniziare dal capogruppo Paolo Santulli (in passato eletto deputato con Forza Italia) hanno votato contro, sancendo una frattura che si era aperta già mesi fa, nonostante la pandemia; si è invece astenuto dal voto il presidente del Consiglio comunale Carmine Palmiero, anch’egli Pd.

Voto contrario anche da parte di Italia Viva. Ieri Golia, quando si è reso conto di non avere più la maggioranza necessaria per ottenere l’ok all’approvazione del bilancio, ha tentato il tutto per tutto, richiamando i consiglieri alla responsabilità, e facendo leva sul fatto che in un momento storico come questo, “i cittadini pretendono concretezza e responsabilità da parte nostra, e come potrebbe essere altrimenti mentre il mondo intero combatte contro un unico nemico”.

L’appello è rimasto inascoltato. Ora Golia avrà venti giorni di tempo per provare a ricompattare la maggioranza, anche se sarà una mission quasi impossibile, e le sue parole cariche di delusione sembrano portare verso una fine anticipata della sua esperienza. La crisi nella maggioranza Golia si era acuita dopo i risultati delle regionali, in cui sembra si sia aperta nel Pd, in tutta la provincia, una vera e propria “faida” interna, con obiettivi i sindaci espressi dal partito ma non “allineati”; ne è un esempio la vicenda del Comune di Sessa Aurunca, con il sindaco Pd Silvio Sasso mandato a casa dopo le Regionali.