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Caserta – Una vera e propria rivoluzione politica. È quella che hanno in mente i cittadini che hanno aderito a Caserta Decide, una nuova organizzazione che, attraverso la partecipazione dal basso, intende costruire una città migliore. Delusi dai governi di centrodestra e centrosinistra che si sono alternati negli ultimi anni, durante i quali Caserta ha toccato il fondo delle classifiche nazionali sulla qualità della vita, i componenti del gruppo stanno lavorando per portare una propria proposta politica alle prossime elezioni Amministrative. Dopo il successo dell’incontro online sulla mobilità sostenibile, che ha visto la partecipazione di circa cento persone, lo scorso 13 dicembre si è svolto, sempre online, un dibattito sugli spazi culturali all’interno della città. Anche questa volta si è registrata la partecipazione massiccia da parte dei cittadini interessati all’argomento, degli operatori del settore e degli appassionati, con tanti contributi che andranno a costruire il programma di Caserta Decide. Nei giorni precedenti gli incontri, sono stati somministrati via web ai cittadini dei questionari inerenti le tematiche poi affrontate nei dibattiti pubblici. Significativa la risposta dei casertani con oltre 1200 questionari compilati nelle due sessioni.

Il dibattito sugli spazi culturali ha visto, tra gli altri, l’intervento di Costanza Boccardi (assessora alle Politiche sociali e alla programmazione culturale della X Municipalità di Napoli e direttrice di Casting Teatri Uniti di Napoli) e di Guido Lavorgna (progettista socio-culturale presso “Lo Stato dei Luoghi”). Dopo aver presentato i risultati del questionario somministrato da Caserta Decide, i partecipanti si sono divisi in quattro stanze di lavoro dalle quali sono nate numerose proposte.“E’ fondamentale associare la cultura al sociale, inquadrandola nell’ambito del benessere della città e non del turismo – ha spiegato Lavorgna”; mentre “cruciale per la città è creare centri di produzione culturale e luoghi in cui si attua una programmazione partecipata della cultura, anche affidando gli spazi pubblici agli operatori del settore“, ha proposto Francesco Alifano; una pratica che potrebbe subito mettere in campo l’amministrazione comunale è anche quella di “esentare gli operatori culturali dal pagamento della Tari  e dalle spese di affissione, così da venire incontro alle esigenze degli operatori“, ha sostenuto Roberto Solofria.

Dopo la discussione nei gruppi di lavoro, le proposte sono state portate all’attenzione dell’assemblea. “Domenica è stato fatto un nuovo passo verso la città che desideriamo – hanno dichiarato i fondatori di Caserta Decide. Una città da costruire attraverso la partecipazione dei cittadini e delle cittadine con un modo di fare politica inedito che riporta, dopo tanti anni, i casertani al centro delle decisioni e li rende protagonisti della rivoluzione politica di cui Caserta ha bisogno”.