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Mentre piovono richieste di audizione alla Commissione Ambiente della Regione Campania  da parte di rappresentanti politici del territorio affinché si intervenga all’adeguamento e riparazione della conduttura idrica “colabrodo” di Alife, restano nell’aria le parole dell’ex sindaco della città Salvatore Cirioli sulla necessità immediata di sostituire il tubo di cemento-amianto che fornisce d’acqua una comunità di oltre 7mila abitanti.

E quando si parla di amianto l’allarme salute sale, nonostante la scienza non attribuisca al materiale alcun rischio se ingerito e non inalato.

Dati che, seppur presi in considerazione, non abbassano i toni indignati di una comunità lasciata a secco sempre più spesso per cedimenti della conduttura risalente al dopoguerra e che da Piedimonte Matese porta l’acqua ad Alife dopo una corsa di 4 chilometri in 20 centimetri di diametro.

Solo nell’ultimo anno sono stati 40 gli interventi di riparazioni effettuati, con notevole esborso economico a fronte di una città lasciata senza acqua per giorni e sempre più spesso.

Riparazioni rattoppo,  con tanto di giunti d’acciaio di raccordo, che nulla possono su una struttura altamente usurata che cede ad ogni aumento di pressione d’acqua. Non a caso, infatti, i cedimenti si verificano soprattutto nei week end ossia quando le famiglie sono in casa e, magari, necessitano di maggiori quantitativi di acqua per l’igiene domestica. Sta di fatto che, come la pressione d’ acqua aumentano il tubo di cemento amianto collassa.

Cedimenti che, con tanto di amianto deteriorato in vista, rappresentano un pericolo grave per la salute di cittadini e di operatori chiamati ad intervenire sui guasti.

Restano sul tavolo del dibattito una criticità manifesta da anni, un progetto “faraonico” da oltre 8 milioni di euro che prevede lavori di sterramento e sostituzione dell’intera condotta, assemblee pubbliche promosse in città che ne chiedono l’avvio, e la presa d’atto e incarico da parte di politici d’ogni schieramento come Oliviero, Piscitelli, Grimaldi, e Viglione, oggi interlocutori solerti ai tavoli decisionali della Regione.