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In una lettera inviata al Governatore De Luca e al direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo, 17 sindaci del Casertano chiedono di cambiare passo sul fronte dei tamponi da effettuare. “Pochi i tamponi per controllare l’andamento del contagio da Coronavirus e lente le risposte degli esiti degli esami” lamentano gli amministratori locali facenti parte del comprensorio agro-aversano. Vi sono i sindaci di Aversa Alfonso Golia, di Carinaro (Nicola Affinito), Casaluce (Antonio Tatone), Casal di Principe (Renato Natale), Casapesenna (Marcello De Rosa), Cesa (Enzo Guida), Frignano (Gabriele Piatto), Lusciano ( Nicola Esposito), Gricignano di Aversa (Vincenzo Santagata), Parete (Gino Pellegrino), Sant’Arpino (Giuseppe Dell’Aversana), San Cipriano d’Aversa (Vincenzo Caterino), San Marcellino (Anacleto Colombiano), Succivo (Gianni Colella), Teverola (Tommaso Barbato), Villa di Briano (Luigi Della Corte) e Villa Literno (Nicola Tamburrino). “La lentezza con la quale si stanno effettuando i tamponi è diventata un grave problema ed è nostro dovere segnalarvi questa sofferenza della popolazione con un grido d’allarme” hanno sottolineato i sindaci. “La lentezza – prosegue la lettera – ci viene segnalata sia dai medici di base sia dagli stessi pazienti che sono costretti ad aspettare molti giorni per essere sottoposti a questo esame diagnostico e fugare ogni dubbio sulla loro salute. Ad oggi gli esami effettuati sono estremamente pochi, rispetto alla richiesta, oltre che lenti nella consegna delle risposte. Ogni giorno ci vediamo nostro malgrado costretti a sollecitare l’intervento dell’Asl per venire incontro alle giuste ed incessanti richieste di nostri concittadini. Noi facciamo di tutto per far restare le persone a casa e per non farle recare al pronto soccorso nel momento in cui dovessero avvertire i sintomi del coronavirus, ma occorre che siano effettuati tamponi a quante più persone possibili e che siano più veloci i tempi delle risposte. Troppe richieste sono rimaste inevase, e fra queste sono comprese quelle dei familiari delle persone trovate già positive nelle settimane addietro, e che fortunatamente stanno avendo un grandissimo senso di responsabilità mettendosi in quarantena nell’attesa di un tampone”.