- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Caserta – “Il Pnrr nasce per recuperare il divario Nord-Sud dal punto di vista sociale, occupazionale e di genere, anche se qualche nostro amico del Centro-Nord se n’è dimenticato. Ribadisco che i 209 miliardi non sono arrivati per il Covid, ma per recuperare quegli squilibri storici dell’Italia“. Così il Governatore della Campania Vincenzo De Luca alla Reggia di Caserta. “Ormai – ha aggiunto – si è perduto lo spirito solitaristico, ma risolvere il problema Nord-Sud è nell’interesse anche del Nord. Al Sud c’è un mercato non disprezzabile con 20 milioni di cittadini, se cresce il Sud il 70% delle forniture vengono da aziende del Centro-Nord, e il Sud può essere inoltre una grande piattaforma logistica rivolta al Mediterraneo e al Medio-Oriente. Se l’Italia cresce tutta, cresce anche il peso politico nostro Paese, perché oggi a livello europeo e internazionale non contiamo moltissimo. Dobbiamo però anche essere bravi a tutelare le nostre eccellenze. Stiamo avendo problemi con Prismian per il bando per la fornitura di cavi; è un bando che apre allegramente alla concorrenza dei cinesi; eppure gli altri quando fanno capitolati d’appalto, ad iniziare dai cugini francesi, sbarrano le loro porte, altro che libero mercato. Solo in Italia siamo aperti, siamo un prato fiorito nel quale vengono a fare picnic tutti, e questo non è più possibile“.

Stiamo facendo di tutto per attirare investimenti nazionali ed esteri. Abbiamo un grande flusso di risorse in arrivo con il Pnrr, ma non basta. Servono nuovi investitori e soprattutto serve vincere la battaglia per la sburocratizzazione“. Ha proseguito Vincenzo De Luca alla Reggia di Caserta, dove ha firmato con i rappresentanti di Confindustria Nazionale e Confindustria Campania il protocollo per l’attrazione e il consolidamento degli investimenti esteri. “In Campania – ha aggiunto De Lucastiamo lavorando a burocrazia zero, per creare le condizioni migliori dal punto di vista fiscale e sui tempi di decisione. In un anno e mezzo la Campania sarà la regione d’Italia più digitalizzata; abbiamo iniziato inoltre a semplificare le procedure genio civile, e lo faremo nei lavori pubblici, nella sanità dove abbiamo creato la piattaforma ‘sinfonia’. Devo dire che il Ministero delle Infrastrutture sta producendo risultati e sta premendo per semplificare le procedure, ma per altri ministeri no. Penso al Ministero dei Beni Culturali, che dorme, dove non è cambiato niente: da cinque anni abbiamo inviato la bozza del Piano Paesaggistico della Campania e stiamo ancora in attesa di una risposta. Ma perché per decidere sull’assetto del nostro territorio dobbiamo parlare con Roma, e con quei funzionari che non si sa dove sono. Solo in Italia sopravvive il potere divino dei Sovrintendenti. Penso anche alle Zone economiche speciali (Zes): è stata fatta la legge ma non sono stati indicati i tempi di risposta ad un’azienda che vuole farne parte. Oppure – ha concluso – per l’iter di dragaggio di un porto: da noi ci vogliono sei anni per completare le procedure“.

Le vicende drammatiche che stanno avvenendo in Ucraina ci spingono a ritrovare un nuovo senso di solidarietà nazionale, come quello che conoscemmo nel secondo dopoguerra, e uno spirito di realismo nell’affrontare i problemi che stanno emergendo, come quello della crisi energetica, che arriva dopo la crisi finanziaria del 2008 e quella provocata dal Covid. Ma per trasformare una grande tragedia in una lezione per tutti noi, e per lasciare ai nostro figli un mondo nel quale valga la pena di vivere, è necessario un nuovo patto sociale tra imprese, Stato e istituzioni, che garantisca alle imprese una serenità di lungo periodo e guadagni di lungo periodo“. Così il Governatore della Campania De Luca alla Reggia di Caserta. Il presidente della Regione si è poi rivolto direttamente agli imprenditori presenti all’evento. “Arricchitevi, voi dovete guadagnare, fare utili e creare ricchezza perché ne beneficia anche il territorio in cui operate. Dovete arricchirvi ma con due vincoli, ovvero il rispetto delle relazioni sociali e dell’ambiente: non possiamo avere persone che per lavorare muoiono sul cantiere. Inoltre se facciamo un’acciaieria facciamolo un diavolo di filtro e non facciamo morire la gente di cancro, e se abbiamo un’industria di trasformazione agricola non buttiamo liquami nei fiumi. Ma se rispettate questi vincoli è giusto che facciate soldi“, ha concluso De Luca.