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“Tre Agenti e un Ispettore di Polizia Penitenziaria, hanno riportato ferite e contusioni  per i calci e i pugni sferrati da un detenuto nel carcere di Aversa che non voleva essere trasferito in una cella d’isolamento a seguito di una sanzione disciplinare”. 

Lo riferisce Orlando Scocca, FP CGIL Campania per la Polizia Penitenziaria che aggiunge: “Il soggetto, nelle settimane precedenti, aveva già minacciato e aggredito altri Agenti di Polizia Penitenziaria e per questo, il consiglio di disciplina del carcere presieduto dal Direttore, aveva deciso di sottoporlo alla sanzione della detenzione presso una cella di isolamento che prevede più restrizioni rispetto alla vita normale del carcere. Per accompagnarlo, sono intervenuti i quattro Poliziotti che non sono riusciti a convincerlo ad uscire dalla propria cella. A quel punto è scattata la reazione spropositata del detenuto”.

“La casa di reclusione di Aversa ha una capienza detentiva di 255 posti e attualmente ospita circa 170 detenuti – afferma il dirigente sindacale di Aversa Nicola Vitale – una ventina i detenuti stranieri. Essendo un carcere per detenuti già condannati, si eseguono i programmi trattamentali, ma è evidente che se un detenuto non è disposto nemmeno a seguire le regole minime e cerca continuamento lo scontro fisico, è difficile per tutti gli operatori penitenziari poter lavorare in queste condizioni”.

Conclude Mirko Manna FP CGIL Nazionale per Polizia Penitenziaria: “Le aggressioni ai danni delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria hanno assunto proporzioni allarmanti. I dati reali non vengono forniti dal DAP. Nonostante ne abbiamo sollecitato la loro pubblicazione, il numero esatto dei Poliziotti feriti e delle giornate lavorative perse a seguito delle loro convalescenze è un’informazione tenuta nascosta dall’Amministrazione penitenziaria. Ci auguriamo che il nuovo Capo DAP appena nominato, il magistrato Giovanni Russo, inizi ad invertire almeno questo vizio del DAP a nascondere i dati all’opinione pubblica”.