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Caserta – Le elezioni di domenica scorsa hanno ridimensionato il Movimento 5 Stelle a livello territoriale. I risultati conseguiti nei comuni di Maddaloni, Trentola Ducenta, Orta di Atella e San Tammaro sono a tratti sconfortanti e in alcuni casi impietosi. Eppure le Politiche di appena tre mesi fa avevano creato aspettative dorate per i pentastellati che speravano di replicare il fiume in piena che aveva travolto i partiti tradizionali lo scorso 4 marzo.

A Maddaloni, città che ha eletto ben due parlamentari del Movimento, Tina Santo riesce a strappare un solo seggio in Consiglio comunale e a piazzarsi al terzo posto nella corsa a sindaco, davanti a Campolattano del PD (anche lui un solo seggio), e davanti a D’Addiego e Giordano che non riescono a sedersi nell’Assise cittadina. Ma, il dato è che la distanza dal sindaco De Filippo e dall’unico competitor nei fatti, Cortese, è davvero siderale.

A Trentola Ducenta, Pasquale Galiero è ultimo nella corsa tra i 5 candidati sindaco. Solo 556 voti per il pentastellato che tradotti in soldoni equivalgono al 4,78% delle preferenze. Anche a Orta di Atella, il candidato del M5S, Vincenzo Russo, è ultimo nella competizione tra candidati alla fascia tricolore. Qui la percentuale sale, ma è meno della metà rispetto a quella di Vincenzo Gaudino che correrà al ballottaggio contro Andrea Villano, che non è diventato sindaco al primo turno per una manciata di voti (49,26%).

Ma la delusione più grande per il Movimento arriva da San Tammaro. Qui è attivo un meet-up che da tempo porta avanti tante battaglie per la cittadinanza con il tema ambientalista tra le priorità. Eppure il candidato Carlo Meola riesce a racimolare soltanto 62 voti che corrispondono all’1,68% e anche in questo caso è ultimo tra i quattro aspiranti sindaco in gara.

Molti aderenti al Movimento 5 Stelle, all’indomani della débâcle elettorale, spiegano il risultato negativo con la mancanza di consapevolezza dei territori  di puntare al cambiamento già a partire dalle elezioni Amministrative. Insomma, dicono i pentastellati, chi vota per l’amministrazione della città è in qualche modo condizionato dall’establishment locale e fa fatica a staccarsene. Questa lettura risulta, però, forzata anche in considerazione del fatto che queste elezioni Comunali hanno rappresentato il trionfo del ‘civismo’ con i partiti tradizionali, che come il 4 marzo, hanno preso batoste un po’ ovunque.

D’altro canto, gli antagonisti dei pentastellati attribuiscono la sonora sconfitta al governo nazionale. L’alleanza di Luigi Di Maio con il leghista Matteo Salvini avrebbe allontanato molti elettori (che comunque erano occasionali e non sostenitori puri) dal Movimento 5 Stelle. Staremo a vedere se la parabola dei grillini abbia già cominciato una fase di inesorabile declino.