- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Caserta – Sono sette in tutto i lavoratori dell’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta – tre medici, un infermiere e tre operatori socio-sanitari – che hanno contratto il coronavirus durante l’emergenza iniziata oltre un mese e mezzo fa. Il dato, da cui emerge l’assenza di focolai infettivi nel presidio, è stato reso noto dai vertici dell’ospedale casertano, che hanno tracciato un bilancio della “sorveglianza sanitaria” cui sono stati sottoposti da inizio marzo sia i 900 lavoratori più a rischio dell’azienda, in quanto a contatto costante con i malati di Covid-19, che il personale dei servizi esternalizzati, come la mensa e le pulizie. Per gli altri dipendenti dell’ospedale, i tamponi saranno effettuati nei prossimi giorni. Il Commissario Straordinario dell’azienda ospedaliera Carmine Mariano spiega che “900 dipendenti dell’ospedale sono stati sottoposti a tampone nasofaringeo; per alcuni sono stati effettuati controlli ripetuti, raggiungendo così un numero totale di 1103 tamponi eseguiti e processati alla data del 20 aprile. Abbiamo anche effettuato – aggiunge Mariano – circa 900 test rapidi, sempre ai nostri dipendenti, e oltre cento al personale delle imprese di pulizia, vigilanza, manutenzione, mensa e lavanderia. Inoltre, sin dai primi giorni, sono stati forniti set di dispositivi di protezione individuale, in conformità alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità”. Il medico competente aziendale, Giovanni Rossi, precisa che oltre ai sette lavoratori risultati positivi, nessuno dei quali ha avuto situazioni gravi, “ne abbiamo registrati altri due con gene N, positivi asintomatici, posti in quarantena precauzionale. L’indagine epidemiologica ha permesso di evidenziare che dei sette casi positivi, tre sono sicuramente riconducibili a contagio avvenuto all’esterno dell’ospedale, in quanto rientravano da viaggi dal nord Italia. Pertanto, si può dichiarare l’assenza di focolai infettivi all’interno dell’azienda ospedaliera di Caserta. La sorveglianza sanitaria – garantisce Rossi – proseguirà in modo assiduo, portando in breve tempo a compimento la prima fase, con tamponi per tutto il personale, anche delle unità operative meno a rischio, e ripetendo periodicamente la procedura per il personale delle strutture ad alto rischio”.