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Ancora un presidio, l’ennesimo, quello che terranno i lavoratori casertani dell’azienda Softlab venerdì primo marzo a Napoli all’esterno della sede della Regione Campania, in via Santa Lucia. Ad annunciare l’ulteriore mobilitazione nell’ambito di una vertenza che si trascina da anni, sono le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms.
Il continuo andirivieni dal Mimit, che va avanti da alcuni anni, non produce uno straccio di soluzione per i circa 200 dipendenti ex Jabil confluiti in Softlab. Pertanto – spiegano – le lavoratrici e i lavoratori hanno deciso di intraprendere una serie di iniziative per denunciare la drammatica situazione in cui versano”. In occasione del presidio, gli addetti Softlab consegneranno al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, una lettera in cui chiedono un suo intervento diretto in una vertenza che è “figlia” di un progetto di “reindustrializzazione fantasma”, quello appunto della Jabil di Marcianise, multinazionale da dove negli ultimi anni sono fuoriusciti, causa, secondo la stessa Jabil, della mancanza di commesse, centinaia di lavoratori poi riassunti in aziende, come appunto Softlab, che si erano impegnate in sede istituzionale, e dietro il pagamento da parte di Jabil di sostanziosi incentivi per ogni addetto riassunto, ad avviare una produzione e tenerla nel Casertano o al massimo nella vicina area industriale del Napoletano.
Tutte promesse non mantenute, lamentano i sindacati, visto che i 200 ex Jabil finiti già da qualche anno in Softlab hanno fatto tanta cassa integrazione, come avveniva prima in Jabil, senza iniziare alcuna concreta attività produttiva; e chi anche è stato impegnato in qualche commessa, presa peraltro da Softlab in altre regioni (l’azienda di informatica ha sedi in varie parti d’Italia), avanza degli stipendi, così come gli addetti sottoposti alla cig avanzano alcune spettanze. I lavoratori ricorderanno a De Luca la sua presenza all’inaugurazione della sede di Softlab a Caserta, sede poi chiusa.