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Era riuscito a vendere quasi tutta la cocaina di cui disponeva nonostante le difficoltà di spostamento per l’emergenza Coronavirus, e si preparava con l’incasso realizzato ad acquistare un’altra partita di droga da reimmettere sul mercato.

Ma la Polizia di Stato è arrivata prima. Claudio Caterino, 63 anni, è stato arrestato a Teverola, nel Casertano, per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e detenzione illegale di arma clandestina; l’uomo è finito al carcere di Santa Maria Capua Vetere Sono stati i poliziotti del Commissariato di Aversa, coordinati dal Commissario Capo Vincenzo Marino e dal dirigente Vincenzo Gallozzi, a notare Caterino mentre usciva da un fondo agricolo ubicato a Teverola a bordo di un’auto; lo conoscevano bene il 63enne, ritenuto un pusher di medio livello con tanto di clientela selezionata, capace di muoversi con furbizia e avere pochi precedenti per droga.

Una volta fermato, Caterino, residente nel vicino comune di Lusciano, è stato perquisito ma addosso non gli è stato trovato nulla; così i poliziotti hanno effettuato una perquisizione nel casolare di campagna a lui riconducibile, rinvenendo 20mila euro in contanti e una Beretta M34 cromata, con colpo in canna e relativo munizionamento nel caricatore, nonché una confezione contenente 28 colpi del medesimo calibro. Nell’abitazione del 53enne, in particolare in una cassetta di sicurezza nella camera da letto, gli agenti hanno poi trovato alcuni involucri contenenti svariati grammi di cocaina.