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Italiani e altamente “professionali”, capaci di far fuoco per ferire con un kalashnikov e di non perdere la calma: è l’identikit dei banditi che ieri hanno rapinato, alla filiale della Bnl di Aversa (Ce), un plico contenente 100mila euro, strappandolo di mano alla guardia giurata che doveva inserire i soldi nell’apparecchio bancomat.

Durante il raid, uno dei banditi ha esploso dieci colpi con il suo kalashnikov, il fucile mitragliatore che si distingue bene nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’istituto acquisite dagli investigatori della Polizia di StatoSquadra Mobile di Caserta e Commissariato di Aversa – e confluite nel fascicolo di indagine aperto dalla Procura di Napoli Nord per i reato di rapina, tentato omicidio, e porto abusivo d’armi da guerra.

Analizzando le immagini, emerge un dettaglio che ha fatto subito capire agli investigatori di trovarsi di fronte ad una banda di rapinatori professionisti, che ha organizzato il colpo nei dettagli e i cui componenti possiedono buona destrezza nell’uso delle armi: colui che spara infatti, prima di fare la “sventagliata” con il mitra, si accorge che il complice è sulla sua linea di tiro, quindi attende qualche attimo che il compagno esca dal campo d’azione della sua arma e poi spara verso il basso, in modo da non uccidere il poliziotto intervenuto e il vigilante, che restano infatti a terra feriti, ma non mortalmente.

I banditi entrati in azione sarebbero tre, e non è improbabile che provengano dai comuni dell’area a nord di Napoli, la stessa da cui arrivavano quelli protagonisti del colpo da film all’Unicredit di Aversa, avvenuto a novembre scorso, quando le strade del centro cittadino furono bloccate con tir e auto messe di traverso, e i banditi sfondarono la vetrina blindata della banca con una gru, portando via le cassette di sicurezza; tutti sono stati poi arrestati. L’ipotesi è che tra le due bande non vi siano legami: troppo diverse le modalità di azione, visto che a novembre le armi non furono usate e la strategia fu molto più complessa.