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Teverola (Ce) – Si finsero militari della Guardia di Finanza per effettuare una rapina in villa. È l’accusa a carico di due uomini residenti a Torre Annunziata (Napoli), che sono stati arrestati dai carabinieri nell’ambito di un’indagine della Procura di Napoli Nord – Procuratore Aggiunto Carmine Renzulli – partita in seguito ad una rapina avvenuta il 12 settembre scorso a Teverola (Caserta), per la quale sono già state arrestate tre persone. I due banditi arrestati oggi – uno finito in carcere, l’altro ai domiciliari – rispondono di rapina, estorsione aggravata e sequestro di persona. Il colpo fu denunciato dalle vittime, una coppia di coniugi – lui è un commercialista – che raccontò che quattro persone con addosso delle pettorine delle Fiamme Gialle, si erano presentate all’alba e, sotto la minaccia di un pistola, li avevano costretti ad aprire la cassaforte e a consegnare i soldi e i gioielli. In particolare i malviventi puntarono la pistola verso la donna, e ad un certo punto, insoddisfatti del bottino, pensarono anche di rapirla, ma poi desistettero. “Procuratevi 100mila euro, torniamo tra due giorni” dissero i banditi prima di immobilizzare le vittime con il nastro isolante e poi scappare. Due giorni dopo il fatto, i carabinieri della Compagnia di Aversa incrociarono tre persone a bordo di auto sospetta – poi risultata a noleggio – le fermarono e trovarono nel veicolo un telefono cellulare con all’interno la sim card utilizzata per contattare le vittime e fornire loro istruzioni sulle modalità di consegna del denaro; emerse dunque un grave quadro indiziario nei confronti dei tre, che furono arrestati. Le indagini dei carabinieri sono proseguite, e hanno permesso di accertare il coinvolgimento anche dei due malviventi arrestati stamani, uno dei quali aveva fatto il palo.