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Mentre la città si avvia al suo secondo dissesto finanziario, e il botta e risposta tra l’attuale sindaco di Caserta e il suo predecessore gioca al rimpallo delle responsabilità, i consiglieri di “Speranza per Caserta” spiegano quanto è successo non facendo sconti a nessuno.

“La bocciatura del piano di riequilibrio pluriennale, da parte della Sezione di Controllo per la Campania della Corte dei Conti, è l’epilogo naturale di una lunga vicenda che ha visto l’amministrazione comunale in costante difficoltà, in tutte le fasi della lunga istruttoria – spiegano in una nota i consiglieri di opposizione Norma Naim, Francesco Apperti e Antonello FabrocileQuello che è successo non è una catastrofe, perché è interamente catastrofico l’ultimo ventennio, cinque amministrazioni che si sono succedute dando ciascuna, chi più chi meno, il suo contributo a scavare la fossa profonda in cui ci troviamo”.  

Poi i consiglieri del movimento politico casertano entrano del dettaglio di quello che definiscono la “Caporetto dell’amministrazione comunale” sommersa di rilievi e di critiche, talvolta anche piccate, da parte del Presidente della Sezione e dal resto della Commissione della Corte dei Conti nel corso dell’incontro pubblico a Napoli di mercoledì scorso.

“La Corte ha fatto il suo lavoro, freddo e tecnicamente ineccepibile – scrivono i consiglieri di Speranza – e, dobbiamo dirlo, sempre molto chiaro nelle obiezioni mosse all’amministrazione e nelle relative richieste, mentre le risposte da palazzo Castropignano si sono contraddistinte per approssimazione e fumosità. In particolare, “bastonate” sono arrivate sull’operazione di rinegoziazione dei mutui, sulla quale già in Consiglio Comunale Speranza per Caserta aveva duramente contestato l’assessore Pica, accusandolo di voler spostare in avanti il debito caricandolo sulle generazioni successive, triste pratica molto in voga nel nostro comune, e che ci ha portati al punto in cui siamo: esattamente quanto ribadito, a più riprese, dalla Sezione di Controllo nonostante gli affannosi tentativi di difesa dell’Assessore.

Inoltre, all’Amministrazione Marino è stato obiettato di aver prodotto memorie e controdeduzioni volte, unicamente, a dimostrare che le due procedure (dissesto e riequilibrio) si potessero gestire separatamente, mentre la Corte ha più volte chiarito che è inevitabile un “effetto di rimbalzo” che va tenuto in conto, poiché le passività residue all’uscita dal dissesto influenzeranno inevitabilmente, e negativamente, il piano di riequilibrio.

Sono stati puntualmente elusi, o affrontati confusamente, i numerosi altri rilievi mossi nell’ordinanza n. 51 della Corte, tra i quali la mancata ricognizione puntuale dei residui, gli errori nelle tabelle riassuntive (dati presi da bilanci di previsione invece che da consuntivi), l’inefficienza nel contrasto all’evasione fiscale, ed il già citato piano di rinegoziazione dei mutui”.

Poi, rimarcando quanto già sottolineato dall’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, i consiglieri di Speranza sottolineano: “Questa è la realtà dei fatti, che maldestramente il Sindaco prova a nascondere con il suo comunicato stampa, nel quale in maniera puerile si rimandano tutte le responsabilità alle gestioni passate (giunta Del Gaudio e commissario Nicolò). E’ un giochetto che non regge, perché questo passato vive e regna all’interno dell’attuale consiglio comunale; almeno metà della maggioranza è transitata dalla precedente di centrodestra, e lo stesso Sindaco ha partecipato, con incarichi di prestigio, ad un paio di consiliature tra fine anni ’90 ed inizio 2000, quelle in cui, secondo opinione diffusa, si è iniziata a scavare la voragine nei conti comunali”.

Riferendosi poi al comunicato stampa diramato dal sindaco Marino immediatamente dopo l’esito della Corte dei Conti, i consiglieri di Speranza attaccano: “Ci tocca leggere anche vere e proprie falsità, già peraltro recitate di fronte alla Corte dei Conti, come ad esempio quella del nuovo appalto per la sosta a pagamento che avrebbe ribaltato l’aggio in favore del Comune: non è così! Non conosciamo i dettagli del nuovo affidamento, perché grazie alla consueta non-trasparenza della nostra amministrazione ancora non è stato pubblicato l’esito, ma il capitolato di gara prevedeva una “forbice” di aggio per il concessionario tra il 70 e l’80%, quindi mai e poi mai il Comune potrà incassare l’80% dei proventi della sosta, come invece raccontato dal primo cittadino. Insomma, Marino e Pica “ci hanno provato”, ma ci hanno provato male, e si ritrovano con pugno di mosche in mano e la città alle porte del secondo dissesto”.

La chiusura della nota stampa è rivolta alla città: “Ai casertani, giustamente confusi, delusi e sfiduciati, facciamo una precisazione ed una richiesta. La precisazione è che, anche se il piano di riequilibrio fosse stato approvato, le condizioni per i cittadini sarebbero rimaste pressoché immutate per altri dieci lunghi anni (basta consultare il TUEL per verificarlo). La richiesta è di conservare la memoria più a lungo, almeno fino al prossimo appuntamento elettorale”.