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Caserta – Code e disagi per migliaia di utenti casertani del servizio sanitario che in queste settimane si sono trovati senza il proprio medico di famiglia, causa uscita di 68 medici titolari; molti sono andati in pensione, qualcuno ha lasciato volontariamente, per altri è scaduto l’incarico periodico. Per ovviare alle carenze, la Regione ha nominato i 68 medici che mancavano, e i vari professionisti stanno prendendo servizio – in totale nel casertano si contano tra i 540 e i 560 medici di famiglia – anche se due che avevano firmato hanno deciso, un po’ a sorpresa, di dimettersi. Così tanti cittadini si sono trovati a fare lunghe code per scegliersi il nuovo medico curante, specie a Santa Maria Capua Vetere e Maddaloni; pochi gli addetti Asl agli sportelli, si è deciso di lavorare anche sabato, ma di pratiche se ne riescono a fare circa 600 al giorno, e ogni medico può avere fino a 1500 pazienti. “Entro i primi giorni di ottobre – spiega il direttore generale dell’Asl di Caserta Amedeo Blasotti – tutti i medici di famiglia nominati prenderanno servizio e avranno i propri pazienti, e così cesseranno i disagi accusati dai cittadini in questi giorni; certo, i due che hanno improvvisamente abbandonato dopo aver firmato il contratto in Regione ci creano qualche problema, ma lo supereremo”. Moderato ottimismo tra gli uffici della direzione generale dell’Asl, anche perché la situazione pregressa era ancora più grave di quella attuale. “L’anno scorso – spiega Blasotti, insediatosi alla guida dell’Asl un mese fa – avevamo una carenza di medici di medicina generale con quasi 100mila cittadini del Casertano senza medico di famiglia. Ma ora ne stiamo uscendo da questa situazione”. Per Francesco Frascaria, dirigente dell’Unità Cure Primarie dell’Asl di Caserta, “in tanti anni di carriera non ho mai visto un numero così alto di medici usciti tutti in una volta come quest’anno. Basta pensare che in tutta la Regione c’è una carenza di 410 medici”. Enzo Iodice, direttore sanitario dell’Asl di Caserta, spiega che “la situazione del Casertano e dell’intera Campania non è poi così grave se si raffronta a quella di altri territori, dove sono stati chiamati medici stranieri (in Calabria, ndr), anche se negli anni che verranno la situazione della medicina generale è destinata a peggiorare”. Il futuro sembra infatti ancora più fosco del presente, visto che la scuola di formazione dei medici di medicina generale sforna 60 professionisti all’anno, e non è in grado, dunque, di colmare le carenze fisiologiche, pur facendo contratti agli studenti dell’ultimo anno; nel 2023, i medici di famiglia che lasceranno per pensionamento saranno in numero pari o superiore a quello di quest’anno, per cui tra 3-4 anni la situazione sarà molto grave. “Va rivisto il sistema del numero chiuso a Medicina – dice Blasotti – e va fatta una comunicazione più capillare verso i cittadini, che devono sapere che la legge prevede che chi non può usufruire del medico di base, può andare al distretto territoriale Asl in cui risiede dove troverà un medico di medicina generale che potrà assisterlo e prescrivergli una ricetta, proprio come il medico di famiglia”.