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Caserta – “Nel silenzio assordante della città tutta, continuiamo a respirare un’aria nauseabonda provocata da emissioni odorigene tossiche. Il sindaco Carlo Marino, il consigliere delegato di zona Donato Tenga, unitamente alla proprietà, avevano annunciato, in pompa magna, la delocalizzazione dell’azienda Conti3 nella conferenza stampa svoltasi nella Sala Giunta del Comune di Caserta il 30 giugno scorso e ripetuta il 23 ottobre. Spostamento dell’azienda che sarebbe avvenuto tassativamente entro il 31 dicembre 2017. La serietà di una istituzione si sostanzia nel rispetto degli impegni presi senza se e senza ma. Tutto il resto è fuffa. Ad oggi nulla si è mosso anzi e non mi resta che dire ‘si salvi chi può’”. Lo ha dichiarato l’ex assessore alle Finanze e al Marketing Territoriale del Comune di Caserta, Pasquale Napoletano, leuciano doc impegnato nella battaglia per la delocalizzazione dell’azienda situata in piazza della Seta. La Conti3, pur essendo situata nel complesso della Real Colonia di San Leucio, dichiarata dal 1997  patrimonio dell’umanità dall’Unesco, si occupa di termoformatura per il settore automobilistico. Le emissioni continue derivanti dalla lavorazione delle materie plastiche hanno provocato la reazione della cittadinanza che lo scorso 1 luglio scese in piazza per una manifestazione ‘no puzza’ (nella foto). “Questa amministrazione – continua Napoletano – non è assolutamente percepita dalla gente e non vive i disagi dei cittadini. Non vi è una programmazione seria e il lavoro quotidiano del sindaco è assorbito dalle beghe di Palazzo Castropignano. Il primo cittadino, infatti, si trova tutti i giorni a dimenarsi per cercare di soddisfare i desiderata personali dei soliti trasformisti. Consiglio a Marino di cominciare ad affrontare i problemi della città, di scrollarsi di dosso chi lo ricatta e magari chiedere aiuto per un governo di salute pubblica anche perché il Comune si avvia inesorabilmente verso un nuovo dissesto finanziario”. Il duro attacco dell’ex assessore arriva nel momento più difficile dell’attuale amministrazione che vive la crisi politica aperta dalle dimissioni di Maddalena Corvino pochi giorni fa. “E’ evidente – conclude Napoletano – che quando un’istituzione prende un impegno, questo diventa legge e va rispettato. Altrimenti perde credibilità e non merita rispetto”.