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Caserta – Si terrà mercoledì 30 maggio, presso il Belvedere di San Leucio, a partire dalle 18, l’inaugurazione della mostra ‘Eterna primavera‘, curata da Don Battista Marello e patrocinata dalla pro loco Real sito di San Leucio presieduta da Domenico Villano.

L’esposizione è ispirata alla primavera del Botticelli, in particolare alla figura di Flora che con la sua bellezza sparge i fiori riportati nei tessuti esposti, riquadri di seta dal formato ridotto, a testimonianza di dell’ingegno e dalla laboriosità umana; frammenti di stoffa che lasciano immaginare elaborate e più ampie composizioni artistiche destinate ad ornare ed impreziosire i tessuti d’arredamento o d’abbigliamento nel corso di secoli. Si tratta di ritagli serici provenienti da arredi di uso liturgico, pressoché di identiche dimensioni, quasi tutti ricavati da buste o borse dalla forma quadrata, in uso, un tempo, nella celebrazione della Messa, poste sul calice per contenere il corporale.

I fiori dalle molteplici raffigurazioni sono il tema prescelto nella selezione dei pezzi esposti, mentre l’arco di tempo della tessitura preso in considerazione è delimitato dalla metà del Cinquecento alla fine del Novecento: nel mezzo di tale periodo si pone l’esperimento della Colonia Serica di San Leucio.  Intorno al 1789, appunto, qui si porta a regime un intero ciclo della tessitura avvalendosi, prima dell’esperienza di antiche manifatture già presenti sul territorio, poi di metodi e macchine innovative provenienti da Oltralpe. Alla metà del ‘900 alcuni tessitori leuciani, pur decorando da sempre i tessuti con fiori d’ogni specie e colori, parlano della Primavera come non mai in precedenza era stato intuito.

I Fratelli Bologna prima, la Bottega della Tessitura d’Arte poi, guidata da Antonino Bologna, si danno a tessere piccoli fiori con la tecnica dello spolino su taffetà, ispirandosi espressamente alla Primavera del Botticelli. Nella tavola dipinta il 1482 compare Flora che nella sua esuberante bellezza, danzando, sparge fiori in abbondanza tanto che gli stessi appaiono come impressi nella veste fluttuante. Nonostante i mezzi assai limitati a disposizione negli anni ’30, con la scarsità di documentazione e la difficoltà nel fornirsi di immagini fotografiche ad alta risoluzione, i nostri tessitori si ispirarono a quel fiorame, riproducendo alcuni fiori, come il fiordaliso, la rosa canina, la fragola, la margherita…

Il fascino dei colori, i riflessi del filo di seta, l’abilità delle mani sono riusciti a trasmettere la magia della tessitura che permane indelebile in questa sorta di campionario di cui si compone la seconda parte della esposizione, inserita nell’appuntamento annuale dei Cento metri d’arte e sostenuta da Vignarè per la promozione turistica del territorio.

Lungo il corso dei secoli e nelle culture tra le più raffinate, nella pittura come nelle arti figurative permane il tema della Primavera, presa a soggetto in maniera più o meno esplicita. A San Leucio, nato come borgo di tessitori, la primavera continua ad essere la stagione, quella prediletta ed eterna.