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Era sindaco nel 1994, quando il clan dei Casalesi raggiunse il suo picco di crudeltà uccidendo nella sua parrocchia don Peppe Diana, e lo è anche oggi, che potrebbe iniziare a chiudersi un ciclo con il pentimento di Francesco Sandokan Schiavone. Renato Natale, primo cittadino di Casal di Principe, tira quasi un sospiro di sollievo ma prende comunque con le molle la notizia della collaborazione con la giustizia di Sandokan. “Ovviamente ne sono contento – dice Natale – ma il pentimento potrà davvero risultare una circostanza positiva per il territorio se Schiavone farà luce, e lo spero vivamente, su un periodo oscuro della nostra storia, su alcuni omicidi irrisolti, sui legami con la politica locale e soprattutto nazionale, perché è grazie ai tanti appoggi di cui godevano che il clan è riuscito a dominare incontrastato sul territorio; e sulla questione dei rifiuti interrati”. Natale fu primo cittadino nel 1994 per nove mesi, mandato a casa dalla sua stessa maggioranza perché dava fastidio ai clan, poi è tornato sindaco nel 2014 ed è stato protagonista del riscatto di Casal di Principe, suggellato dalla visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella il 21 marzo dello scorso anno; tra qualche mese Natale concluderà il suo secondo mandato, e il pentimento di Sandokan rappresenta un po’ la chiusura di un cerchio. “Non so se sarà così, perché ci sono altri boss che non si sono ancora pentiti, ma di certo le dichiarazioni di Schiavone potrebbero essere utili a farci individuare quegli angoli ancora nascosti, che possano rappresentare un pericolo futuro per la nostra gente, per la nostra economia e nostre Istituzioni”, conclude Natale.