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Caserta – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del coordinamento provinciale di Caserta in risposta alle dichiarazioni del parlamentare 5 stelle Del Monaco sulla presenza di caserme militari al sud.

“Apprendiamo dalla stampa locale di un comunicato stampa a firma del deputato casertano del MoVimento 5 Stelle Antonio Del Monaco in cui si esprime viva soddisfazione per le dichiarazioni del Ministro della Difesa Trenta riguardo la ricollocazione della maggior parte delle caserme nel sud Italia.

Più che un comunicato, uno sproloquio interminabile condito da una serie di sciocchezze  che ci lasciano interdetti sulla qualità dei rappresentanti istituzionali del nostro territorio.

Vere e proprie farneticazioni come quella per cui  la minaccia eventuale per il nostro Paese, a seguito del crollo del muro di Berlino e il mutato scenario geopolitico, potrebbe venire “dal Mar Mediterraneo, dalle sponde del Maghreb e da tutti quei paesi che fronteggiano le nostre coste meridionali”: ci chiediamo a quali potenze militari africane si riferisca il deputato Del Monaco.

Ancora, in riferimento al fatto che la maggior parte dei militari in servizio provengano dalle aree del Mezzogiorno, a differenza dei giovani del Nord che “preferiscono inserirsi dal punto di vista lavorativo nel fiorente settore privato”, va spiegato al deputato che piuttosto dovrebbe impegnarsi per creare quelle condizioni e quelle opportunità di sviluppo negate al Sud che consentirebbero ai nostri giovani conterranei di scegliere liberamente un impiego che non, “ob torto collo” in moltissimi casi, l’arruolamento nelle forze armate.

Ma di cosa si dichiara soddisfatto il deputato Del Monaco? Di una realtà in cui tutto il settore produttivo è concentrato nel nord, mentre tutte le caserme sono dislocate nel sud Italia? Rimaniamo basiti e preoccupati di tanta approssimazione.

In realtà a distanza di anni il problema semmai sarebbe quello di un riutilizzo in chiave sociale delle aree militari dismesse. La vera necessità è quella di abbattere drasticamente l’impatto delle spese militari sul bilancio dello Stato, con conseguente reinvestimento di danaro pubblico per favorire occupazione duratura, servizi, opportunità”.