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Caserta – Domani da Caserta partirà un pullmino con una decina di ucraini che andranno in patria ad imbracciare le armi e a combattere per “salvare la nostra Patria”. Lo annuncia padre Ihor Danylchuk, sacerdote punto di riferimento della comunità ucraina locale. “E’ tutto bloccato, entrare in Ucraina è quasi impossibile – dice padre Ihor – ma con il nostro Consolato siamo riusciti ad ottenere i documenti per far partire questi uomini che vogliono difendere la patria. Putin ci chiama nazisti e pensa che noi capitoleremo, ma non è così, c’è un intero popolo che combatterà, anche se sappiamo che non possiamo da soli opporci alla Russia. L’Italia, la Francia, la Germania, gli Usa, devono aiutarci concretamente, non solo a parole”. Il sostegno concreto è anche quello di tanti casertani che da ieri hanno manifestato la volontà di fare qualcosa per la popolazione ucraina.

“Numerosi cittadini vogliono aiutarci e ci portano alimentari, medicinali che poi verranno inviati in Ucraina ai nostri soldati e alla popolazione. Ieri – prosegue padre Ihor – ho incontrato il sindaco di Caserta che mi ha manifestato la vicinanza della città. E’ bello vedere questo senso di solidarietà, ci fa sentire meno soli, ma ripeto, abbiamo bisogno di un supporto di fatto che sia immediato. La situazione in Ucraina è gravissima, la gente si sente persa e abbandonata”. Per chiedere misure ancora più incisive, come l’espulsione della Russia dal sistema di pagamenti Swift, “stiamo anche pensando di attuare forme di protesta come lo sciopero della fame o anche uno sciopero dal lavoro; vogliamo far capire ai Paesi occidentali che non si può attendere, con la Russia la diplomazia non serve. Ricordo che c’è un memorandum firmato a Bucarest nel 1994 in cui l’Ucraina rinunciò al suo arsenale atomico inviandolo in Russia per lo smantellamento in cambio però di garanzie sulla sua integrità territoriale da parte di Russia, Usa e Regno Unito, e poi anche di Francia e Cina. Che fine hanno fatto questi impegni?”. 

Intanto tra veglie di preghiera e fiaccolate la comunità ucraina casertana, che conta oltre 3000 persone e rappresenta la più estesa della Campania, sta cercando in tutti i modi di stare vicino moralmente ai propri connazionali in Ucraina, che stanno subendo l’invasione russa e vivono momenti di terrore e angoscia. Alla chiesetta della Santissima Trinità di via San Carlo a Caserta, sede della Chiesa Greco-Cattolica, si prega ogni sera ma i fedeli lo fanno h24 da casa, mentre domani sera ci sarà una fiaccolata alla Chiesa del Buon Pastore cui parteciperanno cittadini ucraini, casertani e molti preti della Diocesi di Caserta. Domenica al Duomo ci sarà una preghiera comune con il Vescovo Pietro Lagnese e poi un presidio davanti alla prefettura.